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    Salerno, settembre 1943

    Lo scorso mese di luglio ha visto la luce un nuovo e interessantissimo libro sui tragici eventi accaduti nelle nostre plaghe dopo lo sbarco Alleato a Salerno, del settembre 1943, e durante la successiva avanzata verso Napoli, curato dal Colonnello Francesco Lamberti, già Capo dell’Ufficio Storico del Comando Generale della Guardia di Finanza.
    La pubblicazione, alla vigilia dell’80° anniversario dell’Armistizio e dello sbarco, che cadrà il prossimo 2023, alimenterà certamente il mai sopito interesse degli studiosi per i fatti che videro l’uscita dell’Italia dal conflitto e aprirono un lungo periodo di ulteriori sofferenze per il popolo meridionale, non molto diverso da quello patito degli italiani del nord, conclusosi solo nell’aprile del 1945. Difatti, il volume, di ben 660 pagine, apre nuovi scenari su eventi poco noti dei tristi giorni che videro Salerno e l’Agro teatro di accaniti combattimenti e, soprattutto, fornisce tutta una serie di importanti notizie sui movimenti delle truppe tedesche, probabilmente mai approfonditi prima, con grande dovizia di particolari.
    L’esame comparato delle fonti, già ampiamente note e studiate, sui movimenti Alleati con quelle riportate nel libro, consentiranno nuovi approfondimenti e forniranno agli esperti nuovi elementi di valutazione sul piano tattico.
    Tra le cose degne di rilievo vi è il dettagliatissimo censimento dei Caduti tedeschi e la geolocalizzazione dei siti dove persero la vita. La ricerca è stata il frutto dell’analisi dei dati desunti da vari archivi militari e dai cimiteri di guerra, incrociati con quelli della misericordiosa opera di Mamma Lucia, al secolo Maria Lucia Pisapia Apicella di Cava dei Tirreni, che si prodigò moltissimo, dopo il conflitto, per il recupero delle salme dei Caduti nell’area. E non solo! Come madre, compenetrandosi nel dolore delle madri dei soldati che rinveniva, si spese moltissimo per restituire i poveri resti alle rispettive famiglie, indipendentemente dalla loro nazionalità.
    Il testo riporta anche i fatti che videro attori soldati italiani che, fra l’8 e il 9 settembre 1943, ancora ignari dell’avvenuta resa e dell’armistizio, contrastarono gli Alleati e 7 di loro rimasero uccisi durante gli scontri tra Maiori e Cetara, a Capo d’Orso. Si tratta della cronaca dell’ultimo combattimento fra italiani e angloamericani della seconda guerra mondiale che rende onore alle nostre Forze Armate perché, come scrive l’Autore, “capovolge il dogma … che le truppe italiane si diedero alla fuga o si arresero senza aver opposto alcuna resistenza”.
    Infine, nello scusarmi con il Collega se sono costretto a recensire in così poche righe il frutto di un lavoro costato anni di ricerche, nello stesso tempo, mi corre l’obbligo di ringraziarlo, nella mia veste di Cittadino Onorario di Angri, per il dono di una copia del suo lavoro alla Biblioteca comunale.
    Generale Giancarlo Forino

    La copertina del corposo volume

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