Anche quest’anno, come ormai da consuetudine, nella citta di Angri, il gruppo “Figli di Maria” della parocchia Madonna delle Grazie, ha organizzato il pellegrinaggio per recarsi presso la Madonna di Medjugorje (Bosnia).
I due pullman, partiti la mattina del 31 Ottobre, in unione ad un terzo bus che raccoglie altri “Figli di Maria” sparsi per l’intera Italia, per un totale di 160 pellegrini, si sono dati appuntamento al porto di Ancona per procedere su quella che é ormai la rotta preferita: ANGRI – ANCONA – SPALATO – MEDJUGORJE.
La consapevolezza del cattivo tempo che li stava accompagnando, non aveva comunque fatto loro nemmeno lontanamente immaginare quello che da lì a poche ore avrebbero vissuto.
Alle ore 21,30 la nave lascia il pontile, nonostante le minacce di bufera. Solo successivamente si saprà che é stata l’unica a farlo, mentre le altre partiranno molte ore più tardi.
Il comandante temerario (o incosciente) e la capitaneria di porto di Ancona (No comment!) danno l’ O.K. alla traversata, che affronterà, a parere della maggior parte delle 1600 persone a bordo, un mare della stessa forza di quella terribilmente rappresentata nel film “Tempesta perfetta” di Wolfgang Petersen.
Dalle testimonianze raccolte tra i nostri concittadini, quali, ad esempio, i coniugi Tommaso PAOLILLO e Ida D’ANTONONIO, si evince che, già dopo pochi minuti dalla partenza, la nave è stata scossa e sballottolata per molto tempo da onde alte oltre10 metri di altezza, togliendo forze e energie a quasi tutti i passeggeri per i reiterati rigurgiti di vomito che il su e giù, destra e sinistra della nave, provocavano ai più deboli ed anche ai più forti di stomaco. Ma la tragedia si sfiora alle 03,20 della notte, quando un forte rumore causato da uno scossone come non ve ne erano stati prima (a causa di un’onda o di una manovra azzardata, non si è saputo!) ha ulteriormente impaurito e sconvolto tutti i passeggeri, già stremati e disidratati.
Dall’oblò, seduto sulla sua poltrona fissa, racconta il capogruppo Luigi STUCCHIO, si riusciva a vedere il mare e sembrava che si stesse preparando a quello che doveva essere il colpo di
grazia finale, cioè il ribaltamento della nave. Subito dopo la nave ha ondeggiato da sinistra a destra e da destra a sinistra per ben 4 volte, per poi coricarsi, alla fine, sulla fiancata destra, mentre i tavolini si ribaltavano, le sedie volavano (invece, secondo le norme di sicurezza, avrebbero dovuto essere fissate al pavimento), le buste di vomito si rovesciavano,
le persone stavano stese per terra (in tanti avevano trovato “pace” solo sdraiandosi sulla moquette).
Ovviamente il pensiero di tutti, a quel punto, non poteva non andare a quanto accaduto alla ben più grande nave della Costa Crociere, la “Concordia”, ed alla tragica fine di una parte dei suoi viaggiatori, visto che la dinamica sembrava la stessa. Invece, non si è capito come, ma la nave si e’ rimessa da sola nella sua naturale posizione di galleggiamento, il mare si e’ calmato e, anche se con oltre 5 ore di ritardo, si è riusciti ad arrivare nel porto di Spalato, dove, dopo solo parecchie ore, gli addetti hanno liberato e fatto scendere dalla nave autovetture, Tir e autobus, che, nella stiva si erano ammassati tutti su un lato e reciprocamente incastrati.
Questo il racconto di alcuni dei partecipanti alla più che “movimentata” traversata dell’Adriatico verso Medjugorje, di cui ha dato notizia anche il TG5 e vi possiamo assicurare che quando li abbiamo incontrati erano ancora visibilmente scossi e convinti che il felice esito della vicenda fosse dovuto ad una particolare protezione della Madonna verso i suoi devoti figli in pellegrinaggio.