a cura di Paolo Novi e Pasquale Pannone
Suggestiva questa foto inviatoci da Giuseppe Tedesco, scattata con una vecchia macchina fotografica dal sistema analogico, purtroppo in estinzione. Le nuvole del cielo, rendono più maestoso il monumento più significativo del nostro paese.
Nel 1939, nell’aia della Corte, così come si chiamava un tempo, dove gli zappatori stendevano il grano d’india ad asciugare dopo il raccolto, si edificò il Monumento ai Caduti della Grande Guerra e riportava i nomi dei 150 caduti del nostro paese nel primo conflitto.
Oggi quell’iscrizione è ricoperta dai nomi dei 235 angresi caduti durante l’ultimo conflitto mondiale. Un invito alle nuove generazioni a non dimenticare; il ricordo di un sacrificio di vite umane, ma anche un forte monito alla pace.