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    “Melella”, una storia avvincente

    Il mese di giugno scorso è stato pubblicato il nuovo romanzo, “Melella”, di Maria Rossi, edito dal Centro Iniziative Culturali. Ancora una storia ambientata nella nostra terra, scenario unico e superbo intrappolato in un passato recente dove i personaggi, benché “antichi” si muovono con la disinvoltura della modernità. Ancora un romanzo che si snoda lungo tutta la vita della protagonista e, nel farlo,coglie attimi di tante altre vite.

    Un romanzo che non era ancora “nato” editorialmente e già vinceva. Abbiamo chiesto all’autrice Maria Rossi di raccontarci il curioso aneddoto.
    Melella esordisce a un torneo letterario come romanzo inedito e supera la prima fase insieme ad altre trecento opere su un totale di 1200 partecipanti. Purtroppo ho dovuto fermare la partecipazione alla fase finale in quanto il regolamento prevedeva il divieto assoluto di pubblicazione dell’opera. Purtroppo il libro (che mai mi sarei immaginato superasse la prima fase di valutazione) era già andato in stampa e così, molto a malincuore, mi sono dovuta ritirare.
    Melella è il terzo romanzo, dopo due raccolte di racconti e due favole pubblicate. C’è un continuum con le sue precedenti pubblicazioni o leggeremo invece una Maria Rossi “nuova”?
    In realtà, con questo romanzo ho cercato di sperimentare una nuova “tecnica” che era quella di proseguire il romanzo senza sapere dove mi avrebbe portato, a differenza degli altri di cui avevo, prima di cominciare a scrivere, innanzi tutto il finale e poi tutto il canovaccio su cui snodare i vari capitoli.
    Melella invece sorprendeva anche me durante la sua stesura e , quasi come un pittore, decidevo al momento “il colore” da aggiungere e le “sfumature” da dargli. Ovviamente ho avuto numerose difficoltà, prima fra tutte il finale. Poi ho deciso per quella sorta di finale favolistico che “dice e non dice” e lascia al lettore la decisione di individuare i personaggi improvvisi e dar loro l’identità preferita.
    Ovviamente non lo vogliamo conoscere, come pure non vogliamo conoscere la trama; solo una curiosità: il titolo, Melella, è un nome di donna e fa presupporre ancora una storia di donne; che ruolo ha stavolta il personaggio maschile nel romanzo.
    Diciamo che anche in questo caso, sono stato innovativa rispetto ai precedenti romanzi dove l’uomo, il maschio veniva sempre un po’ “maltrattato”. Stavolta invece, anche per cancellare definitivamente il sospetto che le mie donne potessero essere una denuncia “femminista” , dò spazio all’”eroe” uomo, che in qualche caso si impone più della protagonista, fino a far prendere forma al pensiero dell’autrice sul tema del “duello” maschio-femmina: le donne e gli uomini non si giudicano in quanto tali, ma solo in quanto persone.
    Il romanzo è stato già presentato a S.Egidio M.A. nell’ambito della prestigiosa rassegna annuale di Vivacultura, ed ha avuto un successo strepitoso, nonostante alcuni eventi avversi tra cui le condizioni metereologiche e una partita di del Napoli di Coppa dei Campioni. Come spiega la massiccia presenza di quella serata.
    Non me la spiego, infatti. Però è stato tutto perfetto. Ed ho percepito un calore e un affetto straordinari che mi hanno fatto sentire veramente speciale. S.Egidio è il mio paese di nascita e, per quanto me ne sia allontanata non credo riuscirò mai a staccare il mio cordone ombelicale. Come mi ha scritto un amico “potrai ambientare le tue storie a Marostica o a Villa San Giovanni, ma ai miei occhi e nella tua mente saranno sempre storie santegidiane” E forse, è vero…
    Ma adesso tocca presentarlo ad Angri: approfittiamo di ANGRI ‘80 per dare la data della prossima presentazione.
    Certo. Presenteremo il libro al Club “clAmore” lunedì 11 novembre alle 19,30 e sarà la seconda delle iniziative programmate dal Centro Iniziative Culturali per festeggiare i trent’anni di ANGRI ‘80. Quindi sarà fatto con tutti i crismi dovuti ad un evento così importante per il nostro paese e per un mensile eccezionale come ANGRI ’80, di cui sono orgogliosa di far parte in qualche modo.
    Un motivo per cui i nostri lettori non dovrebbero perdersi l’evento.
    Possiamo garantire una serata piacevole all’insegna della buona musica (grazie ad Alfonso Giordano al flauto e Giuseppe Desiderio al contrabbasso), che farà da sottofondo alla lettura di alcune pagine del libro, declamate dagli attori del gruppo “Anziteatro”.
    Domanda scontata, ma d’obbligo: qualche altro lavoro in cantiere?
    Certo. Spero di poter dare al più presto alla luce la storia di un personaggio molto carismatico che ha segnato in modo indelebile la storia di Angri.

    Raffaella D’Antuono 

    (dal numero di Ottobre 2013)

     

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