Il 2 maggio 1944 il Sottosegretariato del Ministero delle Comunicazioni rendeva noto l’orario dei treni viaggiatori delle linee in esercizio nell’Italia liberata.
A distanza di otto mesi dallo sbarco Alleato a Salerno, nei territori liberati la vita tornava pian piano alla normalità; le attività belliche erano ormai concentrate verso il centro nord della penisola e nel sud si lavorava per supportare lo sforzo bellico, riavviando il comparto industriale della nazione. Le ferrovie erano il mezzo più rapido e sicuro per trasferire materiali e maestranze.
Fra Salerno e Napoli tutti i porti e i piccoli attracchi venivano impiegati per far sbarcare e movimentare l’enorme quantità di merci, materiali d’armamento, munizioni e quant’altro necessario alle truppe impegnate al fronte; la linea ferrata, lambendo quasi sempre il mare, era il più idoneo e rapido mezzo di comunicazione. E quasi 2 anni più tardi ancora per ferrovia venivano trasportate ingenti quantità di munizioni e uno di questi convogli provocò un terribile incidente a Torre Annunziata. Riferiscono alcuni rapporti dei Carabinieri che Intorno alle ore 18.00 del 21 gennaio 1946 esplodono le munizioni stivate in alcun carri scoperti di un convoglio in sosta nelle adiacenze della stazione di Torre Annunziata adiacente al porto, provocando circa 40 morti, oltre 300 feriti, lasciando 9.000 persone senza tetto, distruggendo e danneggiando seriamente una dozzina di pastifici e 2 molini.
Ma torniamo al maggio del 1944: viaggiavano treni giornalieri esclusivamente riservati a operai e studenti come l’8005 che partiva da Nocera Inferiore alle 06.45 per giungere a Salerno alle 08.03 e il corrispondente numero 8012, che partiva da Salerno alle 16,45 per terminare la sua corsa a Nocera Inferiore alle 17.57.
Da Angri, sosta prevista dalla linea Napoli-Battipaglia-Potenza, il pubblico poteva usufruire del treno 8021, che si effettuava solo nelle giornate di mercoledì e sabato, con partenza da Napoli alle ore 16.00 e arrivo previsto a Potenza alle 02.30, e del suo corrispondente n. 8000 che partiva da Potenza alle 23.55 per giungere a Napoli alle 10.00 del giorno dopo.
Sulla tratta Torre Annunziata Centrale-Castellammare-Gragnano, per consentire il movimento delle maestranze, venivano effettuate 3 corse giornaliere da e per i cantieri, mentre per recarsi ad Avellino, sempre solo il mercoledì e il sabato, si partiva da Nocera Inferiore alle 18.30 e si arrivava alle 20.24; il treno corrispondente partiva da Avellino alle 04.38 per terminare la sua corsa a Nocera Inferiore alle 06,18.
Ma già dal mese di giugno del ’44 la situazione cambia: viene istituito l’accelerato quotidiano TV1943 che parte da Napoli alle 17.15 e giunge ad Angri alle 18.39 ed il corrispondente TV1940 che parte da Salerno alle 05.20 e giunge ad Angri alle 06.38 e terminare la sua corsa a Napoli alle 08.00 in punto.
Poi, la situazione dal mese di luglio va sempre più normalizzandosi con la riapertura anche della linea per Roma, via Cassino, che dal 2 luglio riprende la sua funzionalità.
Giancarlo FORINO
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.