Napoli, 2 agosto del 1806, viene promulgato uno storico decreto: quello che abroga la feudalità! Sono trascorsi circa 4 mesi dal 30 marzo quando Napoleone Bonaparte nomina suo fratello maggiore Giuseppe Re di Napoli e di Sicilia, Principe Francese e Grand’Elettore dell’Impero. I francesi, sull’onda dei sentimenti scaturiti dalla nota Rivoluzione, pongono così fine ad un complesso sistema amministrativo e sociale che sussisteva da secoli. Tuttavia, vengono mantenuti i titoli nobiliari e le norme che ne regolavano la successione.
Sul bene primario dell’acqua viene abolito qualunque diritto feudale [e i fiumi] restano di proprietà pubblica, e l’uso di essi dovrà essere regolato secondo gli stabilimenti del diritto romano. Mentre per quanto riguarda i tributi richiesti alla collettività per far fronte alle esigenze pubbliche si afferma che … Sono per ora conservati quei diritti proibitivi che le Università del Regno hanno imposte volontariamente a se stesse e loro Cittadini per contribuir colla loro rendita ai pubblici pesi, e ciò fino a che non siasi stabilito altro modo di soddisfarli.
Il documento, citato in innumerevoli studi e ricerche, si snoda su 20 articoli in cui vengono fissate norme e disposizioni transitorie in attesa di specifiche definizioni; per la sua lettura integrale si rimanda al sito web di PanacèA, all’indirizzo http://www.panaceart.it/joomla/index.php/sussidi/72-normativa/333-decreto-2-agosto-1806-abrogazione-delle-feudalita dove è possibile consultarne la trascrizione completa.
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.