Dei fatti legati alla Madonnina delle lacrime di Angri i più giovani ne hanno probabilmente solo sentito parlare dai genitori o dai nonni e poco o nulla sanno di questa storia.
Che ad Angri e nei paesi vicini il fervore religioso non sia mai mancato ne sono prova il culto e l’attaccamento per il Patrono, che riesce a riempire lo spazio di piazza San Giovanni e di piazza Doria in occasione della Santa Messa per la sua peregrinatio di giugno (ricordo che il sacro rito si svolge alle 6.30 del mattino ed è presieduto dell’Ordinario Diocesano), i frequenti intrattenimenti e la presenza popolare presso la cappella di Sant’Alfonso Maria Fusco, fondatore delle suore Battistine, le annuali visite alla Madonna delle Galline a Pagani la prima domenica dopo Pasqua, alla Madonna dei Bagni la domenica dopo il Corpus Domini o la partecipazione alle liturgie dedicate alla Madonna di Pompei, i pellegrinaggi alla Madonna dell’Arco o alla Madonna di Montervergine, ecc.
Invece, l’umile effige della Madonna delle Lacrime di Siracusa di Angri è oggi quasi dimenticata!
La piccola stampa, racchiusa in una sontuosa cornice in oro, si trova all’interno della chiesa dell’Annunziata nella prima cappellina entrando a sinistra e di come sia giunta agli allori della cronaca è raccontato nel volumetto “La Madonnina miracolosa di Angri”, pubblicato nel 1958 a cura del Redentorista tedesco Clemente M. Henze. Il libretto, oltre a riportare dettagliatamente la storia dell’immagine, cita i nomi di vari personaggi angresi che si dedicarono con molto impegno a organizzare e dirigere tutte le attività legate al grande flusso di fedeli che vennero ad Angri non appena si divulgò la notizia degli eventi miracolosi attribuiti alla Madonna.
È singolare riscontrare che nella seconda metà degli anni Quaranta e soprattutto negli anni Cinquanta del secolo scorso si moltiplicarono i fenomeni miracolosi legati alla Vergine. Un altro caso, questa volta molto noto nella Capitale, è quello della Madonna delle Tre Fontane.
Si legge dal sito ufficiale dedicato a quest’ultimo culto che “Nell’ultimo dopoguerra le apparizioni mariane costituirono materia privilegiata di un consistente numero di giornali, i quali, se non creavano questi fenomeni, certo li alimentavano fortemente. La cronaca rispondeva ad un diffuso bisogno della gente, che sperimentava così una forma quasi tangibile del sacro. Il rapporto di ciascuna testata con i diversi tipi di mariofanie (apparizioni, lacrimazioni, ecc.), dipendeva, con qualche eccezione, dalla sua collocazione politica e religiosa, e, all’interno di quest’ultima, dal grado di dipendenza dall’autorità ecclesiastica.”
Ma alla base di tutto vi era sempre la pietà popolare e il bisogno umano di avere riscontri e prove dirette della presenza del Divino soprattutto in periodi scuri della storia umana come quello dell’immediato Dopoguerra.
Chi desiderasse leggere l’opuscolo dedicato alla Madonna delle lacrime di Angri potrà scaricarlo dall’indirizzo internet http://www.panaceart.it/joomla/sussidi/85-spigolature-angresi/652-la-madonnina-miracolosa-di-angri.html
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.