Ripetutamente, durante l’intero corso dell’Ottocento, i beni ecclesiastici sono stati oggetto di “interesse” da parte dell’Autorità centrale. Gli ingenti patrimoni ecclesiastici, frutto di lasciti dei fedeli e di antiche transazioni, vennero trasferiti al Demanio attraverso varie leggi sia nel periodo della dominazione francese sia ad unificazione nazionale avvenuta. Nelle stesse contingenze anche vari enti morali vennero soppressi e i loro beni incamerati dallo Stato.
Anche ad Angri tutte le chiese e le confraternite subirono la medesima sorte e le resistenze poste in essere dai sacerdoti e dai laici responsabili della gestione di tali beni spesso risultarono inefficaci.
Sfogliando il IX volume degli annali delle Corti di Cassazione e di Appello del 1875, ad esempio, si legge a pagina 460 del rigetto di un controricorso presentato dalla Collegiata di San Giovanni Battista contro uno di tali incameramenti; ecco lo stralcio del passaggio fondamentale della sentenza:
… nella causa in esame non si può mettere in dubbio che i rappresentanti della chiesa Collegiata di S. Giovan Battista in Angri con l’atto de’ 20 settembre 1868 istituirono una mera azione di turbativa di possesso. E di vero essi affermavano, che in seguito alla legge del 7 luglio 1866 il Demanio dello Stato prese possesso de’ beni appartenenti a quella chiesa con verbale de’ 12 giugno 1867, ma sui loro reclami il ministero dispose di rilasciare al parrocchiale e collegiale capitolo curato di Angri l’amministrazione di tutti i beni, facendosene una provvisoria riconsegna. Questa infatti venne eseguita con altro verbale del 14 agosto 1867; ma sopraggiunta la legge de’ 15 agosto 1867, l’agente demaniale a’ 17 settembre 1868 fece coazione a tutti i coloni e reddenti della chiesa perché avessero versato le prestazioni e le mercedi da loro dovute nelle casse del ricevitore locale.
L’argomento, per la sua vastità, non può trovare adeguato spazio di trattazione fra le pagine di questo giornale, ma resta ancora oggi oggetto di ripetuti studi e approfondimenti per i risvolti storico-amministrativi che ha comportato nel centro-sud della penisola.
Per la lettura integrale della sentenza si rimanda alla pagina web del sito dell’Associazione PanacèA http://www.panaceart.it/joomla/index.php/sussidi/103-spigolature-angresi-dellottocento/423-la-collegiata-e-le-leggi-anticlericali-ottocentesche
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.