Nel 1475 la Chiesa di San Giovanni Battista di Angri, nell’allora diocesi di Nocera de’ Cristiani -oggi diocesi di Nocera Inferiore e Sarno- venne eretta a Collegiata e tale è rimasta fino al 1984, con l’entrata in vigore dell’ultimo Concordato fra la Santa Sede e lo Stato Italiano con cui non venne più riconosciuta la persona giuridica del Capitolo abaziale.
In oltre cinquecento anni di vita si sono succeduti sul soglio abaziale 25 Abati e in varie circostanze sono insorte dispute sui diritti dei Capitolari. La stessa bolla di erezione è stata ripetutamente contestata ed è stata oggetto di un lungo giudizio presso la Santa Sede fra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700. Ancora alla fine dell’800 il vescovo Ammirante avanzava dei dubbi sull’autenticità del documento, anche se non è stato mai dimostrato il contrario; tuttavia, alcuni studiosi propendono per le tesi che qualche passo sia stato manomesso nel tempo o che si tratti addirittura di un falso storico. Ma lo stesso Ammirante ai suoi tempi riconosceva che, al di là dell’autenticità o meno del documento, la chiesa aveva tutti i crismi per essere ritenuta Collegiata Insigne.
Andando oltre queste considerazioni, il testo della Bolla riporta alcune notizie storiche di estremo interesse. Innanzitutto il numero di parrocchiani, stimato in duemila, anche se verosimilmente il dato appare leggermente ridondante.
Poi la citazione che non esisteva altra parrocchia nel paese, in apparente contraddizione con la certa esistenza all’epoca della chiesa di San Benedetto agli Ardinghi. L’affermazione consente di ipotizzare che ancora in quel periodo il rione Ardinghi era completamente disgiunto dal rione Terra, ovvero dall’area fortificata del castello con le attuali vie di Mezzo.
Nel riferirsi alla rendita si parla di fiorini, cioè della moneta toscana battuta a Firenze che raffigurava sul verso il Battista e sul recto il giglio fiorentino. Chiara conferma che la moneta di scambio universamente riconosciuta all’epoca era proprio quella toscana –un po’ come l’odierno Euro- e, a mio modesto avviso, un velato riferimento al culto del Precursore già consolidato ad Angri da tempo.
Infine, nel citare l’Ordinario si fa riferimento a Nocera de’ Cristiani, denominazione con cui veniva appellata la diocesi un tempo, a conferma indiretta di una certa antichità del documento.
Per gli approfondimenti sul tema si rimanda alla scheda dal titolo LA BOLLA E GLI STATUTI, presente a pagina 56 del volume Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista, e all’indirizzo internet http://www.panaceart.it/joomla/regesti/collegiata-di-san-giovanni.html in cui è possibile consultare integralmente la Bolla.
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.