A seguito delle polemiche avutesi nell’ultimo Consiglio Comunale e sulle accuse rivolte dal Sindaco Mauri e dalla sua maggioranza ai consiglieri di opposizione (in particolare a Cosimo Ferraioli e Francesco D’Antuono) per non aver votato a favore del provvedimento che utilizzava i fondi della legge 219 non solo per bonificare le zone già occupate dai prefabbricati leggeri, abbiamo intervistato l’ing. Cosimo Ferraioli per chiarire i termini della questione.
“Il Sindaco Mauri, nella sua perpetua campagna elettorale, ha, di recente, più volte evidenziato pubblicamente che i consiglieri di minoranza presenti avevano votato contro la proposta dell’amministrazione di utilizzare i fondi della legge 219/81 per i lavori di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici e per i lavori di rimozione dell’amianto. Pertanto, appena ne abbiamo avuto la possibilità abbiamo precisato i termini della questione ed evidenziato la ennesima scorrettezza di Mauri e dei maurioti”.
Ci spieghi…
Con piacere e chiarisco subito: abbiamo votato contro la delibera perché c’erano seri e fondati dubbi sulla legittimità della stessa! Nessun amministratore degno di tal nome né tanto meno un convinto ambientalista come me avrebbe mai potuto votare contro se il provvedimento fosse stato legittimo. Purtroppo, non lo era affatto!
Infatti, tutti conoscono ormai i rischi che sono correlati alla presenza dell’amianto nell’ambiente. Sono più di venti anni che una legge dello Stato ne vieta l’utilizzo, mentre altre successive , in varie forme, hanno sollecitato l’eliminazione di quello esistente. Non c’è un vero e proprio “Piano Amianto”, anche se se n’è parlato tanto, ma una serie di disposizioni che in modo più o meno coercitivo puntano ad eliminare questo materiale nei punti in cui è presente. E questo è il vero nodo del problema, poiché l’amianto in misura più o meno estesa è presente in tutta l’edilizia degli anni 60/70, in virtù del basso costo e della versatilità del materiale. Naturalmente, la sua pericolosità è proporzionale alle condizioni di stabilità: più è frammentato e pulverulento e più è facilmente volatile e dunque inalabile, con la gravissima conseguenza che è causa di una specifica malattia professionale, l’asbestosi, che è fattore predisponente per l’adenocarcinoma polmonare e per il mesotelioma pleurico.
Si, ma qui ad Angri?
In questi anni l’Amministrazione Mauri non ha fatto quasi nulla per la tutela della salute della popolazione e comunque non ha mostrato particolare attenzione per l’elevato grado di inquinamento complessivo nel quale siamo totalmente immersi. Non è certo colpa del Sindaco, è chiaro, ma non si può rimanere ancora indifferenti rispetto alle condizioni ambientali nelle quali viviamo e certamente il primo impulso viene sempre da chi amministra, se non altro con l’interesse, l’iniziativa, la sensibilizzazione e l’attenzione.
Per esempio?
Restando in tema di amianto, l’amministrazione Mauri, su insistenza di alcune associazioni civiche, ha finalmente introdotto il censimento dell’amianto per i cittadini, i quali, non avendo avuto il buon esempio dall’alto, non hanno risposto in massa, come avrebbero certamente fatto se solo l’amministrazione avesse innanzitutto censito l’amianto presente, innanzitutto, sugli immobili di proprietà del Comune oppure, se avesse scelto di finanziare prioritariamente con i fondi dell’accelerazione della spesa della Regione Campania, l’intervento di bonifica complessiva dell’amianto dei prefabbricati nei tre fondi per circa 1,5 milioni di euro, piuttosto che finanziare il rifacimento dell’asfalto in una strada…
Non è forse altrettanto importante asfaltare le strade?
A me hanno insegnato che la salute viene prima di tutto! In realtà la verità è che l’amianto non si vede, mentre l’asfalto nuovo si vede eccome, soprattutto in prossimità della tornata elettorale. D’altra parte, non sono molti i sindaci che puntano alla prevenzione proprio perché, in termini cinicamente elettorali, prevenire non paga; Mauri, poi, sulla questione della prevenzione è stato clamorosamente assente:
– sul rischio idrogeologico progettualità zero e capacità di coinvolgimento con altre amministrazioni interessate dal rischio alluvioni, meno che zero!
– sull’inquinamento olfattivo, dopo aver approvato una proposta per l’introduzione di un apposito regolamento, silenzio assoluto!
– sull’inquinamento da polveri sottili neanche un accenno, come se il problema non esistesse affatto! Eppure basta prendere la strada per il Valico di Chiunzi in una giornata limpida per vedere lo strato di smog che copre come una cappa l’agro e Angri, in particolare.
– nessuna iniziativa è stata poi di fatto assunta per affrontare il problema del traffico e della mobilità.
Si ma se dopo oltre 30 anni si rimuove l’amianto dai prefabbricati è pur sempre un risultato positivo o no?
Ma certo! Finalmente! Era ora! Ma non può essere un elemento di vanto: è un atto dovuto! E, tornando alla questione iniziale, non può essere un elemento di strumentalizzazione da campagna elettorale. Era stata proposta una delibera che prevedeva l’utilizzo di fondi della legge 219/81 per rimuovere l’amianto e per tinteggiare le aule e aggiustare i bagni delle scuole: tutti sanno che con questi fondi è possibile rimuovere l’amianto dai prefabbricati perché sono legati all’evento sismico, mentre non è possibile tinteggiare le scuole con i fondi post terremoto. Allora abbiamo chiesto di stralciare la manutenzione scolastica e ci è stato risposto che non era possibile, mentre invece era possibile, eccome! Ecco i motivi per cui siamo stati costretti a votare contro l’intero provvedimento, pur essendo ultrafavorevoli (per i motivi spiegati in precedenza) alla rimozione dell’amianto.
La ringrazio dei chiarimenti e la saluto.
Prima di salutarci, però, mi consenta di puntualizzare ancora due cose. Innanzitutto, i cittadini angresi debbono sapere che i 600 mila euro stanziati nella delibera sono assolutamente insufficienti per eliminare l’amianto da tutte le zone occupate dai prefabbricati leggeri, per cui chi afferma il contrario li sta prendendo in giro.
La sua affermazione mi sembra molto grave
Sì! Ma guardi che, in verità, non lo dico solo io, ma sta scritto pure in documenti ufficiali del Comune firmati appena qualche mese fa (vedi richiesta di 1,5 milioni di euro alla Regione per la bonifica dell’amianto). Mauri ovvero l’uomo che non si contraddice … mai!
E la seconda precisazione?
Se per eliminare l’amianto si vogliono oggi utilizzare fondi della Legge 219 del 1981, da anni a disposizione del Comune, è doveroso chiedersi: come mai l’Amministrazione Mauri ha fatto passare un’intera legislatura prima di utilizzarli? Per inefficienza o, peggio ancora, perché forse non sapeva neppure di averli?
Letizia Esposito