Rimanendo in tema di Informagiovani, che il mese scorso è stato al centro delle polemiche tra Sindaco e opposizione consiliare, siamo andati ad intervistare la Dottoressa Nicla Iacovino, responsabile del servizio giovanile di Nocera Inferiore. Quello che ci ha incuriositi è stato il quesito finale che si sono posti i consiglieri di opposizione, “…se gli Uffici Informagiovani fossero degli uffici oggettivamente inutili o dei rami secchi da tagliare come mai sono presenti e attivi in quasi tutti i maggiori Comuni d’Italia? Come mai il nostro Comune ha partecipato ad un progetto per potenziarli? Come mai vengono supportati e finanziati da tutte le Regioni, compresa la Campania?” . La Dottoressa, affiancata da Letizia Rossi (ndr, giovane collaboratrice selezionata proprio grazie ad un bando regionale) si è resa molto disponibile e ha risposto alle nostre domande:
Da quanto tempo è stato istituito l’Informagiovani a Nocera Inferiore?
E’ stato istituito con delibera del Consiglio Comunale n°5 del 22/2/2001 (ndr, l’Informagiovani angrese nel 1996, diventando uno dei Comuni all’avanguardia in Campania), e nel 2003 ha aderito al Sistema Informativo Regionale con la realizzazione della “Rete Informagiovani Agro-nocerino” promossa dalla Regione Campania e costituita dai Punti Informagiovani dei Comuni di Angri, Scafati, Corbara, S. Egidio, e Nocera Inferiore con funzione di Centro e Comune capofila.
Come è stato il rapporto tra Centro e Punti della Rete?
Finora c’è stato un rapporto di collaborazione positivo, però essendo la Rete costituita da persone negli anni non sono mancati i problemi in quanto la passione, il senso di responsabilità e le competenze sono elementi che variano da persona a persona. Ma tali criticità sono soprattutto dovute alle Amministrazioni che si succedono, purtroppo, con eccessiva frequenza per cui è mancato un dialogo costante con gli amministratori.
Può indicarmi alcuni dati riguardanti l’utenza dell’Informagiovani?
Mediamente usufruiscono dei nostri servizi informativi, formativi e di orientamento, ogni anno circa cento utenti, prevalentemente di età compresa tra i 18 e i 30 anni, ai quali bisogna aggiungere circa 500 studenti di scuola media superiore contattati durante gli incontri di orientamento scolastico e professionale da noi tenuti. Inoltre nel 2013 abbiamo realizzato 6 seminari e percorsi formativi, con la partecipazione di circa 40 utenti per corso. I nuovi utenti che usufruiscono dei nostri servizi sono quindi un centinaio ogni anno, ma gli stessi spesso tornano presso il nostro Centro per richiedere ulteriori informazioni. Possiamo pertanto stimare un numero medio di 450 contatti ogni anno. Il Centro è aperto tutti i giorni tranne il sabato. E’ sempre possibile accedere alle bacheche poste all’ingresso dell’Informagiovani nel cuore cittadino o collegarsi al sito dell’informagiovani e al contatto facebook per reperire notizie utili e aggiornate.
Da questi dati si nota che l’affluenza è molto alta. Come mai?
Cerco di coinvolgere molto gli utenti in modo diretto, l’obiettivo è quello di eliminare le barriere tra cittadini e Amministrazione creando una Comunità in cui gli utenti stessi diventano protagonisti. Probabilmente è questo il segreto della grande partecipazione ai corsi che organizziamo, in cui ci sono gli esperti, ma anche i partecipanti che aiutano alla buona riuscita dei corsi.
Da quante persone è composto l’organico?
Oggi sono affiancata da Letizia, che grazie all’esperienza con il progetto S.I.R.G. ha superato poi una selezione per il progetto Informagiovani attualmente in corso, sempre finanziato dalla Regione Campania. Ma posso contare su stagisti e tirocinanti sia grazie a progetti attivati sia nell’ambito delle convenzioni stipulate con le Università. Grazie a questi progetti è possibile usufruire di fondi regionali e ministeriali e offrire ai giovani un’opportunità formativa e lavorativa, come nel caso di Letizia che qui è al suo secondo anno. Però ci tengo a dire che ognuno che passa di qui dà la sua mano in base alle sue competenze e risorse personali. Questo significa favorire l’autonomia e la crescita dei giovani.
E’ importante un servizio del genere in un Comune?
Innanzitutto l’Informagiovani non può essere soltanto uno strumento che dà informazioni, sarebbe riduttivo esaurire i compiti di tale organo solo a questo, in una funzione prevalentemente burocratica. Esistono già i motori di ricerca su internet. Deve avere una funzione educativa e formativa, si deve inserire nel territorio in cui opera collegandosi anche agli altri servizi e, soprattutto, dare ai giovani la possibilità di costruire un percorso verso l’autonomia. Avere un servizio del genere è importante, perchè dobbiamo pensare che non tutti i giovani hanno le stesse chance, abbiamo molti utenti che hanno situazioni disagiate e il servizio pubblico serve proprio per loro, per aiutare chi è più indietro.
Quali sono le attività proposte dall’Informagiovani?
Noi insistiamo molto nel proporre dei progetti che siano finalizzati alla crescita dei giovani, alcuni dei seminari che abbiamo organizzato sono: “Educazione Sanitaria”, “Capire l’Economia”, “Progettare il Sociale”, “Prevenzione del rischio ambientale”, corso di scacchi, corso di uncinetto, solo per dirne alcuni. C’è poi l’esperienza di “Camminare e conoscere”, gruppi di anziani guidati e/o accompagnati da giovani in itinerari culturali con letture ispirate ai luoghi visitati.
Ma quali sono state quelle di maggior successo?
Sicuramente l’orientamento scolastico e lavorativo che annualmente si svolge nelle scuole cittadine, con l’apporto dei tirocini formativi. Ma anche “Camminare e conoscere. Il concorso “Giovani musicisti”, una delle esperienze più belle che abbiamo fatto, ebbe un grande successo. Organizzammo delle selezioni con una giuria popolare e una di esperti. Girammo in vari Comuni dell’Agro tra cui anche Angri (ndr, dopo questa domanda mi lascia un cd con le registrazioni dell’evento).
Ma come fate ad organizzare tutto questo con i pochi fondi a disposizione?
Tutto questo è stato fatto a costo zero! Lo voglio sottolineare, perchè si pensa che senza soldi non si riesce a fare niente, i finanziamenti servono ma si può fare molto con le risorse del volontariato. I vari corsi sono stati tenuti da personale interno all’ente, da pensionati esperti in vari campi, da laureati e professionisti che mettono a disposizione le proprie competenze. Nell’Amministrazione ci sono tante risorse che spesso non vengono sfruttate. Ci vogliono soprattutto volontà e buone idee.
Cosa vi viene richiesto maggiormente dagli utenti?
Principalmente la ricerca di un lavoro, la maggioranza della nostra utenza arriva qui per questo. Ci siamo specializzati sul tema e oggi più che concentrarci in altri progetti e attività, abbiamo focalizzato l’attenzione sul lavoro.
Com’è il rapporto con il Comune?
E’ buono, sia la dirigente che gli altri amministratori mi danno fiducia e abbastanza autonomia, per è fondamentale per poter operare. Purtroppo quello che viene destinato dal bilancio è troppo poco, nessuno crede a quanto io possa avere per gestire il servizio: solo 600 euro per l’Informagiovani e per la biblioteca ho 700 euro l’anno! E’ proprio il caso di dire che qui si fanno miracoli…Devo anche aggiungere che tutti i servizi comunali affrontano oggi grave crisi economica. Ma è proprio nei momenti di crisi che deve emergere la creatività per resistere e superare al meglio gli ostacoli, individuando le fonti di finanziamento che spesso vengono lasciate ad altri territori per negligenza e incompetenza.
Dalla nostra intervista si evince che ad Angri abbiamo perso sicuramente una grande opportunità per i giovani e che l’abbiamo persa per problemi “soggettivi”. Mancanza totale di informazione, programmazione e competenza hanno silenziosamente fatto declinare questo importante ufficio. Il dato è chiaro, senza idee, impegno e volontà qualsiasi iniziativa è destinata a morire (o ad essere eliminata).
Gian Maria Manzo