Lanciato un appello ad avvocati del territorio che intendano essere coinvolti per una maxi denuncia verso chi ha presunte responsabilità dirette ed indirette.
«Vogliamo sapere se il sito di stoccaggio è autorizzato e rispetta le normative sulla sua collocazione in area urbana. E se sono state rispettate le norme che impongono limiti della quantità e qualità dei rifiuti stoccati, che vanno opportunamente selezionati e registrati.
A più di un giorno dell’incendio e con ancora fumi che si sprigionano dal sito, non abbiamo ancora notizia di esito di rilievi dell’Arpac, inoltre non si hanno notizie di apertura di fascicoli giudiziari con precisi reati da contestare ai gestori e agli enti pubblici che hanno competenza di controllo e verifiche. Intanto sono state emesse ordinanze dei sindaci del territorio ma con poca capacità di incidere sulla effettiva tutela dei residenti dei comuni e del territorio dell’Agro.
Chiediamo interventi urgenti a cura della Prefettura, della Regione e del Governo con la specifica competenza ministeriale dell’ambiente e un incarico di un monitoraggio straordinario da parte del Noe che effettui una precisa mappatura dei siti di stoccaggio rifiuti ed effettui controlli immediati sulla gestione dei siti per il trattamento dei rifiuti.
Come tutte le attività di gestione dei rifiuti, anche le due forme che la Legge inquadra come stoccaggio e deposito temporaneo sono soggette ad autorizzazione e ai controlli previsti dalla Parte IV del D.Lgs n. 152/2006.
In mancanza di dette autorizzazioni vi sono diverse sanzioni e contestazioni penali.
Il Comitato ha inteso pubblicare un appello ad avvocati del comprensorio che intendano proporsi per la tutela dei cittadini oltre che individuare i reati per i diversi reati da contestare anche alle Amministrazioni locali per l’eventuale mancata sorveglianza e controlli a tutto danno dei cittadini» – così ha dichiarato il portavoce del Comitato Agostino Ingenito.