Di tanto in tanto i Savoia tornano alla ribalta delle cronache per i loro reiterati tentativi di affermare i loro diritti come italiani, ma al di là delle valutazioni personali su questa famiglia reale, che ha comunque regnato sull’Italia per circa 80 anni, resta il fatto che le decisioni assunte tra il 1861 e il 1946 da tre regnanti e da un luogotenente, hanno fortemente condizionato la vita della nazione.
Tuttavia, si deve a Vittorio Emanuele II il merito di aver finalmente unificato l’Italia e per tale motivo è sempre stato appellato come Padre della Patria.
Ultimo Re di Sardegna e primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia nacque a Torino il 14 marzo 1820 e passò a miglior vita il 9 gennaio 1878 a Roma, dove è sepolto all’interno del Pantheon.
Il 16 gennaio 1878 vennero celebrati anche ad Angri i solenni funerali alla memoria del monarca e il Pretore, Cavalier Giuseppe Palermo, tenne il discorso di circostanza.
All’epoca, il paese era sede di Pretura e disponeva anche di un carcere, inizialmente situato nel palazzo d’angolo fra via Giudici e via Guglielmo Marconi, nello stabile che oggi ospita l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura, e successivamente trasferito nella torre esterna del castello Doria, dove ancora oggi è possibile vedere le celle.
Inizialmente, il sepolcro del monarca all’interno del Pantheon doveva contenere i suoi resti mortali fino alla realizzazione del Vittoriano, ma dopo il termine della Prima Guerra Mondiale, fu deciso di destinare il sacello che avrebbe dovuto ospitare il primo re d’Italia ad un militare assolutamente privo di ogni possibile segno di riconoscimento, caduto in combattimento; da quel momento il grandioso monumento visibile oggi a piazza Venezia a Roma ha assunto il titolo di Altare della Patria e da allora le spoglie del Milite Ignoto sono vegliate notte e giorno da militari di ogni Forza Armata e Corpo Armato dello Stato.
Tornando ai funerali di Vittorio Emanuele II ad Angri, all’indirizzo internet http://www.panaceart.it/joomla/sussidi/103-spigolature-angresi-dellottocento/547-il-funerale-di-vittorio-emanuele-ii-ad-angri.html è possibile consultare il testo integrale del discorso tenuto dal Cavaliere Palermo il 16 gennaio 1878
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.