Lo scorso 25 aprile, nella ricorrenza della Liberazione, a margine della cerimonia protocollare è stata illustrata ai presenti la tragica fine del primo angrese caduto in combattimento durante la seconda guerra mondiale: il Capo in 2ª Giovanni Severino.
Il Sottufficiale, specializzato elettricista, faceva parte dell’equipaggio del sommergibile Provana che già dal 5 giugno 1940, cinque giorni prima della formale dichiarazione di guerra da parte di Mussolini a Francia e Inghilterra, ricevette l’ordine di trasferirsi nelle acque prospicenti Gibilterra per contrastare i rifornimenti marittimi francesi che dall’Algeria erano diretti Oltralpe.
Il battello, agli ordini del Capitano di Corvetta Ugo Botti, prese il mare raggiungendo l’area assegnata e rimanendo in perlustrazione.
Alle ore 16.31 del 17 giugno 1940 a circa 80 miglia da Orano, il Provana avvistò il convoglio francese IR2F composto da 5 mercantili scortati da due torpediniere e vennero lanciati due siluri dalla distanza di circa 1.800 metri che mancarono i bersagli.
Le torpediniere reagirono iniziando un serrato attacco con le bombe di profondità; il Comandante Botti, per evitare di essere colpito senza poter reagire, ordinò l’emersione con l’intento di usare le artiglierie di bordo, ma al momento di emergere venne avvistato da poche centinaia di metri dalla torpediniera La Curieuse che, lanciandosi a tutta forza, lo speronò violentemente spezzando in due lo scafo.
Il sommergibile colò a picco rapidamente e nessun uomo dell’equipaggio si salvò!
Lo stesso Comandante dell’unità navale francese dopo quei tragici fatti, ritiratosi nella sua cabina, ebbe a dire che … penso a quei marinai che sono colati a picco, da solo inginocchiato ai piedi della mia cuccetta io recito per loro il primo De Profundis.
Queste furono le circostanza in cui perse la vita il giovane Sottufficiale di Marina angrese Giovanni Severino che sono state ricostruite sulla scorta di una lettera indirizzata a Mussolini dalla madre Alfonsina Desiderio, all’epoca residente in via di Mezzo, il 9 settembre 1940, per chiedere notizie sulla sorte del figliolo. L’originale della lettera è conservata nel fondo archivistico della Segreteria Particolare del Duce, custodito presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma.
Copia della missiva è stata consegnata nella circostanza al Primo Cittadino angrese con la speranza che si possano rintracciare i parenti del Severino e restituire loro almeno il ricordo del loro congiunto.
Onore a Lui!
Giancarlo Forino
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.