Riceviamo e pubblichiamo
Noi esseri umani siamo soliti “manifestare”: emozioni, stati d’animo, pensieri, modi di essere, competenze, insofferenze…manifestiamo di tutto. Abbiamo l’esigenza di “tirare fuori” quello che abbiamo dentro, e lo facciamo in tanti modi, c’è chi scrive, chi dipinge, chi suona o canta, chi recita, chi fa politica.
Ovviamente non sempre quello che viene manifestato si accorda con il parere degli altri o con il comune modo di approcciarsi alla vita ed al mondo. Del resto non siamo tutti uguali, meno male. Ma questo non vuol dire che ogni volta che manifestiamo, siamo nel giusto, il che è un guaio ma fa parte del gioco; il guaio grosso, anzi la disgrazia vera è convincersi di essere infallibili, di essere certi di non commettere errori e quindi di non accettare critiche, specialmente da chi magari ha dimostrato dissenso nei nostri riguardi in altre occasioni.
Ora, finché queste “anomalie” si verificano tra cittadini, poco male, ci si comporta di conseguenza magari evitandosi fraternamente e tutto è risolto; ma quando questi modi di fare si riscontrano tra coloro i quali amministrano una città, allora la faccenda diventa preoccupante, perché gli atteggiamenti coinvolgono e impegnano una comunità intera che ne subisce ovviamente le conseguenze.
È di pochi giorni fa (2 Dicembre) la pubblicazione da parte dell’UOC Servizi Sociali, di un “Avviso per la presentazione di manifestazione di interesse…” con l’invito alle associazioni operanti sul territorio alla realizzazione di iniziative per le festività natalizie.
Malgrado il poco tempo a disposizione, Il Circolo delle Arti (APS di cui mi fregio essere presidente) ha presentato, protocollato attraverso i canali preposti, un progetto per la realizzazione di una tre giorni in tema natalizio e nel “modus operandi” che ha caratterizzato gli eventi organizzati fino ad ora dal sodalizio.
Per il 21, 22 e 23 dicembre in varie piazze angresi, il Circolo ha proposto canti natalizi con le voci di un soprano ed un tenore accompagnati dal pianoforte, balletti in tema in collaborazione con una nota scuola di danza e la partecipazione di attori impegnati in letture di brani e favole. Ad ora, e solo dopo una telefonata con richiesta di informazioni, il Circolo ha ricevuto una chiamata da un impiegato comunale (in data 10 dicembre) che ha prospettato la non ammissibilità del progetto presentato perché, stando al bando presentato dal Comune, sarebbe in contrasto con le norme anti contagio, norme che, nel rispetto dell’ultimo DPCM (punto 10 comma m) datato 3 dicembre, non consentono eventi in presenza sia all’aperto che al chiuso.
E qui entra in gioco la “manifesta incapacità” da parte di chi ha scritto l’avviso pubblicato sull’albo pretorio comunale, perché in detto avviso, al punto B) si legge “il comune si impegna a collaborare garantendo esclusivamente quanto segue”: • patrocinio ed esenzione dalla tassa di occupazione di suolo pubblico per i giorni di svolgimento degli eventi e per l’allestimento delle eventuali attrezzature; • esenzione dal pagamento dei diritti di affissione, esenzione imposta sulla pubblicità, esenzione tari, esenzione diritti amministrativi per le autorizzazioni; • inserimento nella programmazione istituzionale; • concessione sale di proprietà comunale per eventuale logistica.
Veniamo al punto: se l’avviso pubblico richiede espressamente il rispetto delle prescrizioni anti contagio da Coronavirus previste dal DPCM di cui sopra, perché il comune si propone di esonerare il richiedente dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico?
Perché il comune mette a disposizione sale di proprietà per la logistica? Perché nella relazione descrittiva si richiede di descrivere i potenziali utenti, i fattori di attrattività e visibilità e visita della città? Perché si richiede di indicare l’eventuale costo del biglietto degli spettacoli a pagamento?
La risposta è una sola: l’avviso pubblico, gli allegati e quanto ne consegue, tutto è stato scritto con i piedi. Nell’epoca del “copia ed incolla”, chi ha la responsabilità di mantenere i contatti con i cittadini e con il terzo settore, dovrebbe avere la decenza di leggere quello che pubblica e, nel caso avesse dei dubbi, dovrebbe confrontarsi con qualcuno magari più competente.
Questo eviterebbe tante brutte figure e le conseguenti perdite di tempo e di credibilità; ne consegue un’altra domanda spontanea: “Con quale prospettiva la burocrazia angrese si propone di competere per intercettare ed accaparrarsi i tanti agognati fondi europei, se non è capace neanche di scrivere un avviso pubblico?”.
E già che ci siamo, è bene far notare che il giorno 12 dicembre, un’altra associazione, che ha aderito alla manifestazione di interesse, vantando a torto di essere stata l’unica partecipante, ha realizzato un evento che si è svolto tra piazza Doria, via Zurlo e piazza Annunziata: l’accensione delle luci natalizie come segno dell’approssimarsi delle feste.
Ci si chiede come mai questo evento è stato autorizzato, visto che appare anch’esso in evidente contrasto con le norme anti contagio richiamate nell’ultimo DPCM.
Per questo, lo ammetto, mi sono arrabbiato molto, ed ero pronto ad incatenarmi ai cancelli del Comune, poi il mio “angelo custode” mi ha fatto rinsavire…
Carmine Lanzieri Battaglia