A pochi mesi dalla nascita del Regno d’Italia l’allora ministro dell’agricoltura Filippo Cordova, presentò una relazione in Parlamento per effettuare un censimento della popolazione, visto che in talune aree i precedenti rilievi risultavano essere di tre decenni addietro.
Quindi, prendendo a riferimento lo scoccare del nuovo anno 1862 si tenne il primo censimento degli italiani anche se, a onor del vero, ancora gran parte del nord est e i territori dello Stato della Chiesa erano ancora sotto un’altra bandiera.
Fu il primo resoconto sulla popolazione, che venne suddivisa per sesso, età e stato civile; gli italiani residenti risultarono essere 22.182.377 con una leggerissima predominanza di maschi (51% della popolazione); l’età media risultò essere di 27 anni, con una ridottissima presenza di ultrasettantenni. I soli bambini, considerando gli adolescenti fino a 10 anni, ammontarono a poco meno di un quarto della popolazione (24%), nonostante la mortalità infantile nel solo primo anno di vita ammontasse ad appena un solo punto percentuale in meno. Quasi l’80% della popolazione, con picchi anche del 90%, era analfabeta e il comparto che assorbiva la maggior mano d’opera era quello agricolo.
Nel conteggio non vennero considerati gli oltre 1.120.000 italiani già emigrati all’estero.
La composizione media delle famiglie passava dai 5,36 individui dell’Umbria ai 4,44 dell’ex Regno borbonico, passando dai 5,23 della Toscana ai 5,22 della Romagna; un dato certamente che desta meraviglia rispetto alla situazione odierna. Ma ancora più stupefacente è apprendere che la città più popolosa del Regno d’Italia era Napoli con 447.065 abitanti, cioè con più del doppio dell’allora capitale Torino, che contava 204.715 anime.
In quel momento, gli italiani occupavano una superficie di 250.320 km quadrati; erano distribuiti in 7.720 comuni e 59 province.
Una curiosità: l’altezza media dei militari era di appena 1,62 cm.
All’erario il costo complessivo per il rilevamento ammontò a Lire 640.000.
Angri, stando ad un appunto conservato nell’archivio della Collegiata di San Giovanni Battista, risultò avere 6.921 residenti.
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.