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    Approvati 52mila euro di debiti fuori bilancio

    Cinquantaduemila euro di debiti fuori bilancio approvati, Imu, il dibattito sull’acqua come bene pubblico e tante polemiche.

    Non sono mancati neppure al consiglio comunale dello scorso 30 ottobre momenti di grande tensione dialettica tra maggioranza ed opposizione. Tanto che, al culmine di un’accesa discussione, il presidente del consiglio Gianluca Giordano ha sospeso per quindici minuti l’assemblea, non riuscendo a calmare gli animi del consigliere di maggioranza Marcello Ferrara e di opposizione Cosimo Ferraioli, in dissidio sui debiti fuori bilancio.

    Al primo punto all’ordine del giorno, l’approvazione del regolamento per l’applicazione dell’Imposta Municipale Propria (IMU), di cui il consiglio approvò le aliquote con delibera numero 56 del 28 giugno, “di cui siamo stati costretti a ratificare la normativa nazionale, avendo pochissima discrezionalità di manovra”, ha ammesso l’assessore Giacomo
    Sorrentino.

    Queste le aliquote in vigore: è di 0,95% l’aliquota di base; 0,55% l’aliquota per l’abitazione principale e le sue pertinenze; 0,76% per gli immobili concessi in comodato gratuito ai parenti di primo grado in linea retta e destinati all’abitazione principale; 0,55% per gli immobili adibiti ad abitazione principale e pertinenze, posseduti in proprietà o usufrutto da anziani e disabili residenti in istituti di ricovero o sanitari; 0,20% per fabbricati rurali ad uso strumentale. Per le detrazioni, invece, 200 euro per l’abitazione principale e sue pertinenze, e 50 euro per ogni figlio di età fino ai 26 anni, ma l’importo massimo non può superare i 400 euro.

    Ma è sull’approvazione di quattro debiti fuori bilancio per complessivi 52mila euro (destinatari due legali, un cittadino “per risarcimento danni da insidia stradale” ed un fornitore di carburante) che si è innescata una lunga discussione politica.

    Aperta dall’annuncio di Ferrara: “Mi sono stufato di alzare il dito per sanare i debiti accumulati dalle precedenti Amministrazioni, non li voto più e chiedo alla segretaria di rendere pubblico in consiglio l’elenco dei professionisti che vantano crediti con il Comune”.

    Dichiarazioni che, tra sostegni e dissensi, sono state “stoppate” dall’invito del sindaco Pasquale Mauri “all’ennesima assunzione di responsabilità”, che ha spinto Ferrara a votare a favore insieme agli altri 10 componenti la maggioranza i quattro debiti all’ordine del giorno, pur specificando “la necessità di inviare tutti i debiti sinora approvati alla Procura ed alla Corte dei Conti, per evitare di doverci difendere tra 5-6 anni in un’aula di tribunale!”

    La discussione si è conclusa con l’invito di Ferraioli “ad accogliere un parere della Corte dei Conti, e pagare le sentenze passate in giudicato prima di riconoscerle in consiglio come debiti fuori bilancio, evitando così di pagarci anche gli interessi maturati”.

    Approvata infine all’unanimità la modifica dell’articolo 3 dello Statuto comunale, che introduce il concetto di “Acqua come bene pubblico”, e “come beni comuni tutti quei beni e servizi necessari e funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali della persona riconoscendo, di conseguenza, il diritto dei cittadini al godimento di tali beni e alla partecipazione al loro governo ed alla loro gestione”.

    L’intento è accelerare un ritorno dei Comuni alla gestione pubblica dell’acqua, coinvolgendo altri Enti nell’approvazione di questo articolo dello Statuto.

    All’ultima Assemblea dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano di sabato a Napoli, il Comune di Angri, con l’assessore al bilancio Sorrentino, ha votato contro tutte le proposte avanzate dal C.d.A. dell’ATO3, e in particolare contro l’aumento delle tariffe dell’acqua.

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