Vuoi scriverci tu? Fallo!

    Il tuo nome (obbligatorio)

    La tua email (obbligatoria)

    Oggetto

    Il tuo messaggio

    Rispondi alla domanda (verifica anti-spam)

    “Angri saluta Nicola D’Ambrosio: un grande uomo, campione, eroe e maestro”

    Quello di ottobre è stato un mese particolarmente triste per il nostro paese. In particolare, lo scorso 29 ottobre 2014, a seguito delle complicazioni successive ad un intervento chirurgico per dissecazione aortica e dopo aver combattuto per 11 giorni questa battaglia, è venuto a mancare il Maestro Nicola D’Ambrosio.

    Noi di ANGRI ’80, giornale a lui molto caro, vogliamo ricordarlo con una pagina a lui dedicata che, da una parte, ricapitola la sua vita, scritta insieme ad uno dei suoi allievi più cari, Bonaventura Desiderio, e tratta dalla sua autobiografia conservata nei cassetti della palestra che gentilmente la famiglia ci ha concesso per l’occasione, e dall’altra, descrive il Maestro dal punto di vista del gruppo storico dei ragazzi che frequentava l’Erakles, i quali ci tengono ad illustrare i valori e la disciplina militare che, tramite l’esercizio fisico visto come strumento per aiutare il prossimo, voleva trasmettere ai giovani.

    Il Maestro Nicola D’Ambrosio nacque ad Angri il 21 aprile 1947 e si avvicinò alla pratica del body building a soli dodici anni, dopo aver letto il libro “Muscoli e bellezza” di John Vigna e altre riviste di cultura fisica. Quando iniziò a coltivare la sua passione non esistevano palestre del genere ad Angri e dintorni; così dovette arrangiarsi utilizzando attrezzi di fortuna come tubi di ferro e pesi in cemento, cosa che scatenò l’apprensione dei genitori per la sua incolumità fisica. Nonostante le condizioni spartane, i primi risultati non tardarono ad arrivare. Alla tenera età di 16 anni D’Ambrosio era già in grado di effettuare prove di mezzo squat con un peso di oltre 200 kg. Il padre Salvatore si rese allora conto dell’eccezionale talento del figlio e decise di mettere a sua disposizione (e dei tanti giovani dell’epoca appassionati a questo sport) una stanza della sede della CISL, in via Risi, dove operava nel ruolo di sindacalista. Fu così che Nicola fondò nel 1963, insieme al fratello Raffaele, Francesco De Vivo e Pasquale Funelli, la prima palestra di body building di Angri, una delle prime in Campania: il “Clan dei Culturisti“, che lo rese, giovanissimo, uno dei pionieri italiani di questa disciplina già in forte espansione negli USA.

    Nel 1966 D’Ambrosio iniziò la sua lunga carriera nell’Esercito Italiano con il grado di Sottoufficiale nel corpo dei Bersaglieri. Un anno dopo passò all’ 8° reggimento Bersaglieri di Pordenone, dove divenne presto istruttore di esercizi acrobatici per i nuovi ufficiali. La parte più delicata di questo lavoro consisteva nello spiegare bene le prese agli atleti addetti all’assistenza tecnica, passaggio fondamentale per evitare che i militari mettessero a rischio l’incolumità propria e altrui.

    Parallelamente alla carriera militare, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, D’Ambrosio iniziò a praticare prima il judo e poi il karate – specialità in cui diventerà nel 1978 cintura nera 1°dan (specialista in tecniche di rottura “TAMESHI WARI”) – e avviò la sua lunga e trionfale carriera agonistica nelle discipline del body building e del power lifting (alzate di potenza), percorso che lo avrebbe portato a partecipare ad un centinaio di gare e manifestazioni sportive dalla metà degli anni ’60 al 1983.

    Degna di nota fu la prima gara di body bulding organizzata ad Angri, nel campo sportivo comunale, denominata “MISTER ANGRI”, alla presenza dei noti Ciro Pisanti e Benito Pellegrino, invitati in tale occasione nelle vesti di giudici di gara. D’Ambrosio si esibì allora, per la prima volta, in una decina di ripetizioni di mezzo squat con 200 kg.

    In circa venti anni di carriera agonistica D’Ambrosio ottenne svariati successi e numerosi piazzamenti di rilievo nelle maggiori competizioni nazionali ed europee della disciplina. Ma fu il 1972 l’anno d’oro, in cui arrivarono, nell’ ordine, una serie di successi prestigiosi. Prima la vittoria nel Campionato Interregionale di Squat (Prato) dove sollevò 310 kg con un peso corporeo di 74 kg e stabilì il primato mondiale, non omologato perché l’Italia all’epoca non era affiliata a nessuna federazione internazionale di alzate di potenza; tale record avrebbe resistito per oltre 30 anni prima di essere battuto soltanto grazie all’ utilizzo di fasce e costumi elastici. Poi il trionfo nel Campionato Italiano di Alzate di Potenza, con una doppia prova, rispettivamente di panca e squat da 160 e 260 kg. Infine l’ambito titolo di Mister Europa (specialità sviluppo muscolare) conseguito a Taranto. Qui il Maestro, presente inizialmente nelle vesti di semplice spettatore, dopo le fatiche di un anno di impegni agonistici, dimostrò con la sua vittoria l’essenza delle sue metodiche di allenamento: la capacità di coordinare lo sviluppo muscolare con la preparazione atletica e di potenza esplosiva, abilità riconosciutagli da numerosi tecnici e atleti anche di altre discipline sportive, nonché dalla stessa FIDAL.

    Nel 1974 D’ Ambrosio fondò, assieme all’amico Paolo Quirino, la palestra Erakles Pordenone, affiliandosi alla FIACF/IFBB. In seno alla federazione superò brillantemente diversi esami per istruttori, fino a conseguire nel 1976 a Brescia il diploma di Maestro Federale di Body Building FIACF/IFBB. Nello stesso anno a Zingonia, in occasione dei campionati italiani, riuscì a sbalordire nientemeno che l’ospite d’onore Arnold Schwarzenegger, realizzando, tra le altre prove, 10 alzate di 50 kg con un braccio solo ed una serie di addominali alla sedia romana con 120 kg. Nel 1979 fu inaugurata ad Angri, con la collaborazione di Luigi Piselli, l’A.S.D. Erakles Gym Club D’Ambrosio, che dopo pochi anni sarebbe stata trasferita nella sede storica (attualmente in uso) di Corso Vittorio Emanuele 156: inizia la leggenda. Lì fu stabilita, per tutti gli allievi che seguiranno da allora in poi, la “palestra del Maestro” che all’unanimità chiameranno l’Olimpo della cultura fisica. Con la sua associazione e con la collaborazione di Raffaele Manna e del dott. Maurizio D’Antonio, Nicola ha organizzato, da allora e fino agli ultimi giorni della sua vita, centinaia di eventi, dai Campionati Sud Italia ai Campionati Italiani di Power Lifting passando per l’ immancabile Trofeo Erakles.

    Nel 1980, a causa del terremoto in Campania, D’Ambrosio chiese il trasferimento da Gaeta a Napoli per entrare a far parte della Compagnia Speciale Bersaglieri Atleti. Con lo stesso reparto partecipò, per la parte logistica, alle operazioni di soccorso per i terremotati della Campania e divenne preparatore atletico per il centro sportivo dell’esercito del capoluogo campano. Da qui sarà trasferito al 21° Comando di Zona Militare a Salerno nel 1987, per poi concludere la sua carriera al Distretto militare di Salerno nel 1997 con il grado di Maresciallo Maggiore Aiutante.

    Nel 1983 D’Ambrosio partecipò alla rappresentazione cinematografica “Gli uomini forti” realizzata presso il cinema “De Amicis” a Milano e successivamente diffusa in numerose sale italiane prima e trasmissioni televisive poi. È lì che il maestro effettuò molti degli esercizi che rimarranno tra le sue performance più conosciute. A partire da tale anno prese parte ad una lunga serie di trasmissioni televisive sulle reti nazionali. Tra queste si ricordano: su Rai 2 “Film Dossier” (1983); su Rai 1 “Scommettiamo che?” (1991) con Fabrizio Frizzi; su Canale 5 “La Grande Sfida” (ottobre e dicembre 1992) con Gerry Scotti. Nel corso di queste apparizioni televisive il Maestro mostrò al grande pubblico il repertorio delle sue migliori prove di forza e i suoi cavalli di battaglia, performance che lo hanno reso uno dei nostri concittadini più famosi, anche al di fuori del body building e delle alzate di potenza.

    Tra le sue prestazioni più memorabili rientrano: lo scoppio di una borsa per l’acqua calda in 12 secondi con sopra 78 kg di peso (1991, “Scommettiamo che”); il passaggio sugli addominali di 6 auto consecutive munite di passeggeri (ottobre 1992, “La Grande Sfida”); la camminata di 8 passi con una Fiat 126 dal peso di 400 kg sulle spalle (dicembre 1992, “La Grande Sfida”); il bloccaggio di 2 aerei da turismo medio per 30 secondi alla massima potenza (Pontecagnano, 1994); il piegamento sulla parte anteriore del collo di una sbarra di ferro pieno (lunghezza 5 metri, diametro 30 mm) con il peso di 6 atleti distribuiti alle due estremità del bilanciere, esercizio mai presentato sulle reti televisive; 1/2 squat con 520 kg su uno sgabello alto 47 cm (Angri, 1989); 1/3 squat con 850 kg; lo scoppio di una borsa dell’acqua calda Pirelli da 3 litri in meno di 25 secondi (Angri, 1984); il passaggio sugli addominali di un’auto Alfa sud del peso di 1300 kg.

    Nella sua intensa carriera agonistica non potevano mancare due record che gli sono valsi la registrazione nel Guinness dei Primati (volume stampato in 65 milioni di copie e tradotto in 25 lingue diverse): in particolare l’iconico scoppio della borsa di gomma in 25 secondi con la sola potenza polmonare e la camminata, per otto passi, con una Fiat 126 del peso di 400 kg sulle spalle. Nel maggio del 1999 fu anche invitato, in qualità di ospite, alla manifestazione “La Notte dei Guinness” a Baselga de Pine (Trento), dove erano presenti tutti i recordman italiani registrati nel Guinness; qui D’Ambrosio fu premiato dalle autorità presenti e omaggiato con la proiezione di un filmato in cui si susseguivano le sue principali imprese sportive.

    Nicola D’Ambrosio ha sposato nel 1977 la signora Mariarosaria Esposito con la quale ha costruito una splendida famiglia composta, oltre che da loro due, dai figli Salvatore, Felicia, Emilio, Maria ed Emanuele. Tutti laureati o laureandi e pienamente impegnati nel sociale, a loro è affidato ora il compito di portare avanti i valori e gli ideali che hanno contraddistinto la sua vita professionale e privata. Ma nel corso di questi anni il Maestro si è ritrovato anche una seconda famiglia, composta da tanti giovani talenti passati per la sua storica palestra, vincitori di numerosi titoli nazionali ed internazionali, ragazzi che hanno imparato a considerarlo un maestro di vita e di disciplina, prima ancora che loro personal trainer.

    Il Maestro ha sempre cercato di evidenziare coi fatti, tramite manifestazioni di forza, velocità e potenza polmonare, come una sana e corretta pratica della cultura fisica e del body building sia uno strumento propedeutico al benessere della persona; allo stesso modo ha più volte smontato le tesi secondo cui questo tipo di discipline siano dannose per l’organismo e prive di qualsiasi capacità atletica. Per tali motivi Nicola D’Ambrosio è sempre stato fortemente contrario all’uso di sostanze chimiche e farmacologiche in grado di alterare artificiosamente le prestazioni atletiche a danno della salute. Ha sempre seguito un’alimentazione naturale, integrata (opportunamente) con proteine e vitamine, e fino alla fine dei suoi giorni ha continuato ad allenarsi in una sfida contro sé stesso, cercando di superare ogni volta i propri limiti.

    Gian Maria Manzo

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *