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    Alfonso Di Natale

    Incuriosito dagli articoli su Alfonso Di Natale apparsi sull’ultimo numero di Angri80 ho cercato di fare ulteriori indagini e, siccome si parlava della sua vita militare, mi sono recato all’Archivio di Stato di Salerno per acquisire il suo foglio matricolare, unico atto inoppugnabile per quanto riguarda quell’aspetto.
    Dal documento si evince che ad Alfonso era stato assegnato il numero di matricola 2081 della sua classe; era figlio di Salvatore e Teresa Nocera, abitante in contrada Canneto, di religione cattolica, nato ad Angri il 10 aprile 1917. All’atto della visita preliminare per il servizio militare del 9 settembre 1937 (per chi l’ha fatta si tratta della famosa “3 giorni”), risultò essere alto 1,75 metri con una circonferenza toracica di 89,5 cm., di capelli lisci di colore castano, con naso alla “greca” e occhi castani, di colorito roseo altri tratti somatici regolari; si professò carrettiere di mestiere, affermando di saper leggere e scrivere e di aver conseguito la licenza di 3^ elementare.
    Il 9 giugno 1938 fu incorporato quale aviere della Regia Aeronautica presso il Centro di Reclutamento e Mobilitazione di Benevento per essere trasferito il giorno seguente al Centro di istruzione di Poggio Renatico.
    Terminato il periodo di istruzione di base venne assegnato prima all’Aeroporto C. Pomido (19 luglio 1938), poi all’Accademia Aeronautica di Caserta (23 agosto 1938) e infine a Orvieto dove dal 19 dicembre 1939 fu trattenuto in servizio per “esigenze speciali di carattere eccezionali” (ormai eravamo in guerra!). Fu inviato in congedo illimitato per fine servizio il 27 febbraio 1940.
    Ma le sue vicissitudini militari non finirono qui! Il 10 settembre 1941 fu richiamato alle armi, questa volta nell’Esercito, e assegnato al Deposito (da non intendersi come “magazzino”, ma come ente di un Reggimento addetto alla formazione di base del personale) del 31° Reggimento di fanteria dove giunse il 26 settembre 1941. Il 25 ottobre venne trasferito al 341° Reggimento mobilitato, in quel momento in zona di guerra, dove giunse e venne incorporato il 1° novembre. Presumibilmente nel gennaio del 1942 il Reggimento fu avvicendato, ma il 30 maggio venne imbarcato per la Grecia dal porto di Imperia (il documento non cita il nome del piroscafo che trasportò il reparto). Il 6 giugno Alfonso Di Natale, con il suo Reggimento, sbarcò ad Atene per essere trasferito all’isola di Creta il 5 dicembre dello stesso anno.
    Da questo momento per lunghi anni non giungono più notizie di Alfonso per il quale, certamente ad istanza della famiglia e a seguito dei noti eventi accaduti dopo l’Armistizio in Grecia, il Comune di Angri chiede con un atto notorio del 7 febbraio 1947 di darlo “per disperso per eventi bellici” dal 9 settembre 1943.
    Ma tale variazione venne annullata da una comunicazione del Ministero della Difesa del 17 novembre 1951 che recita testualmente “Annullata la irreperibilità perché tale catturato dai Tedeschi a Creta e condotto in Germania il 9 settembre 1943. Tale deceduto in prigionia in Germania per cause imprecisate il 22 aprile 1945”
    Leggendo l’ultima variazione del foglio matricolare di Alfonso Di Natale corre l’obbligo di fare una precisazione, nota solo agli addetti, che certamente fa onore alla Sua memoria: dopo l’Armistizio in Grecia i tedeschi massacrarono interi reparti italiani e a coloro che furono fatti prigionieri fu data la possibilità di scegliere fra continuare a combattere nelle file naziste contro gli Alleati oppure essere destinati in Germania nei campi di prigionia. A chi scelse la prigionia fu successivamente cambiato status in “internati”, allo scopo di non riconoscergli le garanzie fissate in materia dalla Convenzione di Ginevra. Quindi, il Di Natale risultato essere prigioniero rifiutò di combattere ancora a fianco dei nazisti e ciò, a prescindere dalla causa della sua morte, è meritevole dei più alti onori.
    Giancarlo Forino

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