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    I dipinti trafugati dalla chiesa dei Bagni

    È recente la notizia del recupero di alcune parti dei dipinti degli altari laterali della chiesa della Madonna dei Bagni, avvenuta grazie alle indagini dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
    I lettori mi perdoneranno un pizzico di presunzione se affermo di avere un piccolo merito nell’evento!
    E vengo a spiegare meglio questa affermazione.
    Nell’agosto del 1988 fotografai le tele originali, insieme a tutte le altre opere d’arte e le suppellettili presenti nella chiesa, in occasione di alcuni rilievi fotografici che all’epoca stavo effettuando nei templi angresi (ricordo che il santuario della Madonna dei Bagni è stato nelle pertinenze del comune di Angri fino al 1928 e dipendeva dalla Collegiata di San Giovanni Battista; oggi ricade nel territorio del comune di Scafati).
    Quando nel 1994 le tele vennero trafugate l’allora Superiore del convento, il compianto P. Silvestro D’Amico, si rivolse a me per avere le foto con cui corredare la denuncia di furto, cosa che ovviamente feci; inoltre, ne consegnai altre copie ai colleghi del Nucleo Patrimonio Culturale, che subito le inserirono nel database delle opere nazionali trafugate. E sono state proprio quelle immagini a consentire il confronto con i frammenti individuati, dato luogo al sequestro e alla restituzione alla Parrocchia della Madonna dei Bagni dei reperti trafugati.
    A distanza di tempo, ovviamente, nessuno poteva collegare i due fatti.
    Le stesse foto, inoltre, vennero usate dal dott. Visconti per realizzare le copie visibili oggi nella chiesa.
    Successivamente, scoprii che la Soprintendenza di Salerno non aveva mai né censito né catalogato le quattro tele e purtroppo, questo non è un caso isolato, come dimostra indirettamente l’ingente patrimonio artistico conservato nei magazzini delle Forze dell’Ordine di cui non è possibile risalire con certezza ai legittimi proprietari proprio a causa della mancanza di documentazione fotografica.
    E vengo al motivo che mi ha indotto a scrivere su questo argomento. Angri, la provincia di Salerno e direi tutto il sud della penisola, custodiscono ingenti patrimoni artistici che, nonostante gli sforzi delle Soprintendenze competenti, non sempre risultano catalogati e noti agli studiosi, per cui invito vivamente chiunque detiene o conosce la dislocazione di opere artistiche di pregio –principalmente quelle asportabili- a schedarle e soprattutto a fotografarle affinché sia possibile il riconoscimento nel malaugurato caso di furto o dispersione.
    Un validissimo aiuto in tal senso viene sempre dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale che hanno stilato una scheda tipo per la catalogazione a cui si può accedere dall’indirizzo internet http://tpcweb.carabinieri.it/SitoPubblico/objectId
    Inoltre, una disamina più ampia del triste fenomeno del mercato clandestino delle opere d’arte trafugate è presente nella pagina web del sito dell’Associazione PanacèA all’indirizzo
    http://www.panaceart.it/joomla/eventi/dal-2006-al-2010/angri-tra-fede-e-storia-2010.html
    dove è possibile consultare gli interventi di rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che operano in contrasto a tali attività criminali, tenutisi ad Angri il 21 e il 22 maggio 2010 e organizzati dall’Associazione PanacèA nell’ambito della manifestazione ANGRI TRA FEDE E STORIA di quell’anno.
    Infine, per chiunque desideri effettuare delle ricerche sulle opere d’arte trafugate sull’intero territorio nazionale, si rimanda all’indirizzo internet http://tpcweb.carabinieri.it/SitoPubblico/search per la consultazione della banca dati del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
    Difendiamo il nostro patrimonio culturale! Credo sia un obbligo nei confronti delle generazioni passate, che ce lo hanno lasciato, e delle future, a cui lo consegneremo con la nostra identità.

    Giancarlo Forino
    Associazione PanacèA

    Frammento del dipinto di San Pasquale Baylon

    Frammento del dipinto di San Francesco di Paola

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