Vuoi scriverci tu? Fallo!

    Il tuo nome (obbligatorio)

    La tua email (obbligatoria)

    Oggetto

    Il tuo messaggio

    Rispondi alla domanda (verifica anti-spam)

    La villa Comunale

    L’odierna villa comunale, meglio nota come villa Doria, in omaggio ai Principi di Angri che la realizzarono alla fine del Settecento insieme al casino di caccia e agli ambienti che si trovano dal suo ingresso principale in direzione di via Concilio, é stata ripetutamente oggetto di studio e di ricerche. Lo stesso Comune anni addietro, dispose un accurato censimento delle piante secolari presenti nel suo interno.
    Il raffinato impianto originario di giardino all’italiana è ancora riconoscibile nell’attuale configurazione e oggi svolge la primaria funzione di “polmone verde” per il paese.
    Ma come si presentava in antico quell’area?
    Qualche notizia la possiamo attingere dalle fonti storiche, ma altre é possibile solo ipotizzarle, anche se con una buona approssimazione.
    É noto che al momento della sua realizzazione alcuni appezzamenti di terreno vennero acquisti dai Doria e altre piccole costruzioni sul versante di via Concilio abbattute per far sì che il giardino avesse la forma di una foglia, ma per il resto ci si deve riferire al più ampio contesto urbano che comprende il castello. In primo luogo lo spazio fra l’ingresso della villa e il fossato del castello: é così ampio perché quasi certamente vi era un controfosso per la difesa ravvicinata dell’opera fortificata, successivamente sfruttato come stazione di scambio dei convogli tramviari della linea Pompei Salerno, costruita per movimentare le maestranze delle MCM agli inizi del Novecento. La montagnella dove ogni 29 agosto viene fatto salire San Giovanni Battista per celebrare la Santa Messa nella ricorrenza del suo martirio non esisteva, ma il terreno era sicuramente in pendio e seguiva l’andamento altimetrico dell’odierna via Murelle; tale nome deriva certamente dalla presenza di un piccolo muro di contenimento che aveva la doppia funzione di impedire che le acque piovane provenienti dalla montagna potessero investire direttamente il castello e di indirizzarle verso l’odierna via Zurlo, un tempo semplice canale.
    Il rimanente spazio era già di proprietà del feudatario e adibito a giardino, come peraltro lo stesso fossato.
    Oggi, come all’epoca dei Doria, la villa è meta di chi desidera trovare frescura, passare in po’ di tempo libero o scambiarsi teneri affetti.
    Giancarlo Forino
    ASSOCIAZIONE PANACÉA

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *