Gli onori ai Caduti ad Angri, e non solo quelli militari, sono una tradizione consolidata, come dimostra una nota spese a firma di Onofrio Tramontano, che era un “apparatore” angrese dell’Ottocento, rilasciata all’Abate della Collegiata Mons. Pasquale Smaldone il 26 marzo 1896.
Nella nota, conservata nell’archivio di San Giovanni, il Tramontano accusa ricevuta di 50 Lire pel monumento e apparatura in chiesa in occasione della celebrazione dei funerali per i Caduti d’Africa; mentre in un altro foglietto è riportata l’intera nota spese che ammontò a 100 Lire.
Poco più di 20 anni dopo questi fatti, con la traslazione del Milite Ignoto da Aquileia a Roma e la sua collocazione nel sacello dell’Altare della Patria, avvenuta il 4 novembre 1921, in ogni parte d’Italia vennero eretti monumenti ai Caduti. Ad Angri, sull’onda di tale sentimento, venne deciso di riassettare l’aia della corte prospicente al castello, a cui fu dato il nome di piazza Doria in onore agli ultimi feudatari angresi. In quella occasione si provvide all’abbattimento del precedente muro di cinta, alto più di due metri, e alla realizzazione un area verde al centro della quale venne collocato il monumento agli angresi che immolarono la loro vita in combattimento per il raggiungimento dell’Unità nazionale.
Realizzato su progetto dei signori Caiazzo e Marcellini, che originariamente non prevedeva il gruppo scultoreo in bronzo della Vittoria Alata situato alla base, il monumento fu inaugurato dal Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio l’11 febbraio del 1940 e inizialmente riportava i nomi dei Caduti della guerra turca e della Prima Guerra Mondiale.
Scriveva il Canonico Pasquale Pannone nei suoi appunti che sul lato orientale della piazza Doria si erige alto e suggestivo sul grandioso piedistallo marmoreo il monumento di bronzo che ricorda i 150 angresi che immolarono la loro vita al completamento della redenzione dell’Italia nella Guerra Mondiale.
Inoltre, come è rilevabile anche dalle immagini d’epoca, sul monumento era presente una lapide dedicatoria stilata dal professor d.Carlo La Mura che recitava qui fanciulli sognammo la vita serena; ma la gittammo nel turbine della guerra, sicuri del vostro ricordo, o Concittadini di Angri.
Tale iscrizione è stata successivamente coperta con la lastra in marmo che riporta i nomi dei 235 Caduti angresi della Seconda Guerra Mondiale.
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.