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    LA CHIESA DELL’ANNUNZIATA

    Dopo la parrocchia di San Giovanni Battista quella dell’Annunziata e San Benedetto è la più antica.
    Quest’ultimo tempio, vantando una plurisecolare storia anche più antica di quello dell’Annunziata, sarà illustrato in un successivo scritto.
    L’Annunziata e l’annesso convento domenicano (l’odierno palazzo Perris con il chiostro) vengono eretti il 26 luglio 1436 per volontà di Giovanni Zurlo, feudatario di Angri, mentre sul soglio pontificio regna Papa Eugenio IV e Vescovo di Nocera è Mons. Giacomo Benedetti.
    I documenti più antichi che riguardano la vita parrocchiale rimontano al 1577 (Registri dei Battesimi di San Benedetto), ma la prima “fotografia” della Chiesa e delle sue rendite risale al 1750 quando viene redatta dal priore Fra’ Diodato da Napoli una Relazione inviata a Roma al Papa Innocenzo X. Nel documento vengono descritti la Chiesa, il monastero ed elencate tutte le rendite e le proprietà. Negli stessi anni viene redatto il Catasto Onciario di Angri da cui, oltre a censi di varia natura, risultano essere ben 168 i moggia di terreno di proprietà dell’Annunziata.
    È questo il periodo di massimo splendore del complesso ecclesiastico; negli anni Sessanta del ‘700 si avviano lavori di ristrutturazione dell’edificio e si commissionano al noto pittore Jacopo Cestaro, originario di Bagnoli Irpino, le grandi tele dell’Annunziata e della Madonna del Rosario, a fronte di un compenso di 300 Ducati. Ma circa venti anni dopo (1781) il patrimonio fondiario del tempio si riduce drasticamente a soli 68 moggia di terreno.
    Nel 1809 Gioacchino Murat sopprime chiesa e monastero, confiscandone i beni; in quel momento sono stabilmente presenti nel convento il Priore, 10 monaci e 5 laici. Passata di proprietà del demanio, la Chiesa è addirittura usata come stalla per i cavalli di un reparto militare, probabilmente francese, e infine venduta. I suoi beni (suppellettili varie, dipinti, arredi sacri, ecc.), vengono incamerati e assegnati al Liceo Tasso di Salerno dove, secondo alcune cronache, i sette carri che li trasportano non vi giungono mai. Si salvano solo quattro tondi raffigurante altrettanti papi dell’Ordine Domenicano perché furono trasferiti nottetempo presso la Collegiata di San Giovanni Battista. Tali dipinti, restituiti pochi anni or sono, sono oggi visibili ai lati degli altari laterali della crociera.
    I marmi dell’altare maggiore e le acquasantiere vengono vendute ai preti della Chiesa del Gesù di Castellammare di Stabia, dove tuttora si trovano.
    Solo nel 1847, grazie alle continue richieste sia dei parrocchiani sia delle Autorità ecclesiastiche e alla caparbietà del vescovo di Nocera Mons. Agnello D’Auria, la Chiesa è riaperta al pubblico assumendo il titolo di Parrocchia della SS.Annunziata e S.Benedetto.
    Per avere un’idea della grandezza e dell’importanza di questa parrocchia basti pensare che agli inizi del ‘900 contava una popolazione dipendente di 10 sacerdoti e circa 3.000 anime.
    Il terremoto del 1980 provoca ingenti danni all’edificio e, oltre a vari interventi di consolidamento, si rende necessario ricostruire completamente la cupola.
    Il tempio ha accolto nuovamente i fedeli il 25 marzo del 1996.
    Per l’atto di fondazione si rimanda il lettore alla pagina internet http://www.panaceart.it/joomla/sussidi/108-spigolature-angresi-del-quattrocento/468-la-fondazione-dellannunziata.html
    Giancarlo Forino
    Associazione PanacèA

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