Continua la lotta del Comitato “No Vasche, Si al disinquinamento, Si alla messa in Sicurezza”.
Il 28 ottobre è convocato il Consiglio Comunale in seduta congiunta tra i Comuni di Striano, Palma Campania, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Poggiomarino, San Valentino Torio e Sarno per discutere del problema degli allagamenti sui territori del Basso Vesuviano e Agro Nocerino –Sarnese. Per mitigare il rischio idrogeologico, il Sindaco del Comune di San Valentino Torio, Michele Strianese, ha chiesto anche la riduzione progettuale delle vasche di laminazione sul territorio.
“Si faccia chiarezza sull’inquinamento del fiume Sarno e sullo stato di contaminazione della falda acquifera da tetracloroetilene, si legge nella petizione promossa da Emiddio Ventre presidente del Comitato “No Vasche, Si al disinquinamento, Si alla messa in Sicurezza”. Si è in attesa di ottenere una audizione presso la Commissione Ambiente della Regione Campania. La petizione pone, tra l’altro questi quesiti: conoscere lo stato attuale dell’inquinamento delle falde di Solofra e Montoro, il relativo piano di caratterizzazione e bonifica, la qualità dell’acquifero di Sarno e dei pozzi utilizzati dalla Gori Spa e dall’Acquedotto dell’Alto Calore Servizi Spa.
Il Comitato intende inoltre far luce sulle cause del mancato completamento della rete fognaria e collettori nell’Agro Nocerino (progetto del Generale Iucci e successivamente affidato all’Arcadis), in quanto risulta che i Comuni di Nocera Inferiore, Pagani, San Valentino, San Marzano, Sarno, Poggiomarino, Striano e Scafati non sono ancora collegati ai depuratori fatti costruire dal Commissario Straordinario Iucci per la bonifica del Sarno. Al momento quindi si scarica direttamente nei fiumi e canali. Questa situazione si è aggravata con la chiusura degli scarichi, peraltro illegali, nei comuni a monte convogliandoli al depuratore di Nocera Superiore. Inoltre, anche là dove esiste il collettore, l’assenza della separazione della rete fognaria in acque bianche e acque nere porta in periodi di assenza di pioggia all’emissione di cattivi odori provenienti dalle caditoie stradali il cui effetto sifone viene meno in assenza di acqua.
Tra le soluzioni proposte, si chiede di rendere obbligatorio per le aziende del polo conciario un sistema di monitoraggio puntuale tra acqua in entrata e acqua reflua in uscita con obbligo del pagamento del canone di depurazione in base all’acqua approvvigionata in modo da disincentivare gli scarichi illegali nel torrente. Si propone ai membri della commissione di farsi promotori nei confronti del Consiglio Regionale di una legge che vada a tutelare i serbatoi idrogeologici naturali della regione in base al art. 94 DLgs 152/06 “Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano””. Il Comitato chiede anche di avviare i lavori di messa in sicurezza del fiume Sarno, con particolare riferimento agli argini fatiscenti della Solofrana. Allo scopo si richiede di stralciare dal Grande Progetto Sarno le c.d. Vasche di laminazione (che rappresenterebbero la fonte permanente di inquinamento delle falde) e avviare subito lavori di ampliamento della sezione idraulica, rifacimento e dragaggio dell’intero corso d’acqua.
Il Comitato NO Vasche ha proposto di invitare all’audizione con i funzionari regionali i Comitati, le Associazioni e i portatori d’interesse ambientale, l’Assessore all’ambiente della Regione Campania, Arcadis, Gori, Arpac, Acquedotto Alto Calore Servizi, i Sindaci dei Comuni di Nocera Inferiore. Nocera Superiore, Pagani, San Valentino, Sarno, San Marzano sul Sarno, Striano, Poggiomarino, Solofra, Scafati, nonché i Direttori dei depuratori di Solofra, Mercato San Severino, Nocera Superiore e Angri. Afferma Emiddio Ventre: “Se alcuni Comuni hanno già avuto una serie di incontri con Arcadia e Bonavitacola della Regione, e si sono coalizzati per dire no alla vasche nel loro territorio, precisamente: Striano, Palma Campania, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Poggiomarino, San Valentino Torio e Sarno gli altri comuni dell’Agro, o meglio Nocera Inferiore dove dovrebbero sorgere il 30 % delle vasche, stanno fermi a guardare, non credo abbiano avuto la stessa astuzia e furbizia degli altri comuni. Per l’audizione è ancora presto la convocazione.
Se l’amministrazione non si muoverà politicamente ed istituzionalmente corriamo il rischio che di tutte le vasche previste nel GPS si andranno a realizzare solo quelle previste a Nocera, 15 ettari a Casarzano e 6 a San Mauro. Sarebbe una sconfitta per tutti. Noi come comitato stiamo facendo tutto quello che è possibile, è la politica, quella sana, che si dovrebbe muovere nel nostro territorio”.
Nicla Iacovino