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    Angri al tempo di S.Alfonso Fusco

    Sulla figura, la vita e le imprese di Sant’Alfonso Maria Fusco autorevolissimi scrittori e vari eruditi hanno già lumeggiato dettagliatamente i grandiosi effetti delle sue opere; quindi, più che ripercorrere ancora una volta la sua storia si è scelto di commentare il contesto in cui avvennero i fatti che hanno portato oggi il Canonico Angrese ad essere elevato agli onori degli altari e le Sue suore ad essere presenti praticamente in ogni angolo del nostro pianeta.

    È noto che Sant’Alfonso viene alla luce il 23 marzo 1839 a pochi passi dalla secolare Collegiata eretta nel lontano 1302 per voto del feudatario di Nola, Romano Orsini, sotto la sovrintendenza del suo Capitano Vincenzo Caiazza, e forse uno dei primi suoni che ascolta è quello dei sacri bronzi di San Giovanni del vicino campanile.

    A poco più di sei mesi dalla venuta al mondo del Santo viene inaugurata la prima ferrovia della penisola e già all’età di 5 anni vede il primo treno transitare per Angri, diretto a Nocera.

    Frequenta già dal 1850 il Seminario di Nocera Inferiore, in cui vi era entrato a soli 11 anni, quando la grande campana della Collegiata si rompe nel 1858 e viene rifusa, ad opera di Antonio Ripandelli di Sant’Angelo dei Lombardi, e su cui l’allora sindaco di Angri Pietro de Angelis fa apporre la didascalia … di diritto di patronato del Comune … ancora leggibile oggi. Due anni più tardi assiste al transito di Giuseppe Garibaldi, diretto a Napoli con la ferrovia, e all’annessione allo Stato Sabaudo dell’ex Regno delle Due Sicilie, all’abbandono dell’antica moneta borbonica per passare alla Lira piemontese. Successivamente vive con trepidazione gli eventi legati al brigantaggio e alla dura repressione che ne segue.

    Chissà quali pensieri affollarono la mente del Santo che, in un periodo così denso di radicali trasformazioni e mutamenti socio-politici epocali, aveva sempre in animo da dar seguito al suo progetto di vita.

    Ordinato Sacerdote il 29 maggio 1863 ad Avellino il giorno seguente celebra la sua prima Messa nella Collegiata e inizia la sua attività pastorale fin da subito dedicandosi ai più bisognosi e all’infanzia abbandonata senza mancare assiduamente di amministrare il sacramento della Riconciliazione; ben presto si aggrega ai Missionari di San Vincenzo, dediti alle missioni rurali, a cui offre il suo contributo fino al 1887.

    Si prodiga nell’apostolato, oltre che nella Collegiata, anche nell’Oratorio di Santa Margherita, dove il genitore ricopre la carica di Priore tra il 1867 e il 1873, nelle chiese di S.Maria di Costantinopoli e dell’Annunziata, ma sempre tenendo ben viva nel suo animo l’intenzione di curare gli orfani e di educare cristianamente la numerosa gioventù angrese.

    Decine sono gli episodi che le cronache del tempo riportano in cui l’intervento del Santo è stato determinante nella vita della comunità. Di questi, per l’indelebile impronta lasciata nella memoria collettiva del paese, meritano sicuramente una menzione due eventi. Il primo è la costruzione dell’edicola votiva dedicata al Crocifisso che sorge oggi sull’omonima piazza prospicente il palazzo comunale, avvenuta nel 1867. La tradizione vuole che il Santo, volendo redimere accaniti giocatori di carte che stazionavano in un vicino locale di proprietà di un tale Maiorino e nel contempo ricordare ai numerosissimi contadini che giornalmente transitavano per quella strada per recarsi al lavoro nei campi al mattino e tornare a casa la sera, che Gesù è Via, Verità e Vita fa realizzare la sacra immagine impiegando il legno del tavolo usato dai giocatori. Oggi, il tempietto ospita una copia della sacra immagine mentre l’originale è conservata nel Museo del Santo allestito nella Casa Madre nelle vicinanze di piazza Annunziata.

    Il secondo evento è stata l’istituzione dell’Oratorio dei Luigini, avvenuta nel 1871 nel locale della Cappella di San Giuda Taddeo in via Incoronati. Anche se l’iniziativa ha vita relativamente breve, perché gli abitanti delle abitazioni contigue ripetutamente ebbero a lamentarsi del chiassoso vociare dei bambini e costrinsero alla chiusura la lodevole iniziativa, l’opera del Santo riesce ad imprimere un duraturo ricordo nella memoria popolare, suggellato dalle statue dell’Angelo Custode con un bambino donate da Sant’Alfonso alla Cappella, ancora oggi in sito.

    Due anni più tardi, nel 1873, riceve l’investitura di Canonico Cantore della Collegiata, dopo aver sostenuto favorevolmente l’esame di canto gregoriano. È questo il periodo in cui assiduamente fa risuonare nella Collegiata la possenti note del magnifico organo costruito dai fratelli Gennari di Napoli nel 1856 e che nel 1875 viene modificato, forse anche grazie a qualche suggerimento del Santo, da Pietro Saracini da Alvito con l’introduzione di nuovi registri.

    Gli intensi impegni pastorali non gli impediscono di continuare a coltivare il suo desiderio di voler far del bene anche con la sua ombra! E grazie anche all’assidua collaborazione di Maddalena Caputo, il 26 settembre 1878 fonda la Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, di cui la Caputo diviene la prima Superiora assumendo il nome di Suor Crocifissa. Le cronache riportano gli inenarrabili e grandissimi sacrifici sopportati per giungere a questo traguardo che coronarono finalmente il sogno di Sant’Alfonso.

    Intanto, il 9 marzo 1897 il Santo riceve da papa Leone XIII l’investitura di Canonico Curato della Collegiata e fra altre vicissitudini, condivise con Suor Crocifissa, vede tuttavia crescere la sua opera.

    Il 6 febbraio 1910 torna alla Casa del Padre, ma il seme della Sua opera è talmente fruttifero che oggi, dopo 138 anni, le sue Suore sono presenti, oltre che in Italia, in Argentina, in Brasile, in Camerun, in Canada, in Cile, in Corea, nelle Filippine, in India, nel Madagascar, in Malawi, in Messico, in Moldova, in Polonia, negli Stati Uniti, in Sud Africa e nello Zambia.

    Angri oggi gioisce festeggiando l’ingresso di un suo concittadino nella schiera dei Santi della Chiesa e auspica la sua paterna intercessione.

    Giancarlo Forino

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