L’Archivio Centrale dello Stato, fra i suoi fondi, conserva un interessante documento: un numero unico della testata la Voce Monarchica, pubblicato a Napoli nell’ottobre del ’46 (Ministero degli Interni – Gabinetto – Fascicoli Permanenti – Stampa – Partiti b.142, f 178/S).
Dopo l’esito del referendum che consacrò la nascita della Repubblica si registrarono diverse manifestazioni di simpatia e di sostegno nei confronti di casa Savoia e le Autorità, nel timore che i dissidenti monarchici potessero generare situazioni di pericolo per l’ordine pubblico, erano molto attente ad evitare occasioni di attrito. In questo quadro si colloca la lettera che la Prefettura di Napoli il 28 ottobre del 1946 scriveva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Interno per segnalare la pubblicazione del numero unico LA VOCE MONARCHICA … avvertendo che erano state prese disposizioni dalla P.S. perché fosse impedito il suono della marcia reale a mezzo di grammofoni ambulanti.
Per quanto riguarda il numero unico esso veniva segnalato al Procuratore della Repubblica per i provvedimenti di competenza non avendo la Prefettura i poteri necessari per procedere al sequestro del foglio.
Il predetto numero unico riportava, tra l’altro, un articolo in cui si citava l’iniziativa di un deputato della destra piemontese che, presentando un’interpellanza parlamentare, chiedeva chiarimenti circa il comportamento di un funzionario della Questura di Torino tacciato di aver malmenato due aderenti al partito monarchico, la cui notizia era stata ripresa anche all’estero. Altro sintomo del delicato clima socio-politico autunnale del 1946.
Ma un’altra e più inquietante notizia riportava a pagina 2 il numero unico: la possibilità che Hitler fosse ancora in vita! Già a quell’epoca, forse, per “distogliere” l’opinione pubblica dalle questioni nazionali si indirizzava l’attenzione del pubblico su argomenti che stimolassero curiosità e dibattiti il cui effetto era decisamente marginale nei confronti della politica interna.
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.