In analogia a quanto si fece al termine della Grande Guerra con il Decreto Legge Luogotenenziale 9 giugno 1918 n. 857, anche durante il Secondo Conflitto venne introdotta la tassa sui profitti di guerra con legge 1° luglio 1940 n. 813.
L’imposta mirava a colpire gli utili prodotti da attività di carattere industriale o commerciale per la parte che eccedeva il reddito ordinario e veniva calcolata rilevando la somma dei redditi dell’anno, esclusi quelli fondiari e i proventi derivanti dagli interessi maturati sui i titoli del Debito Pubblico. Il reddito ordinario era definito dalla media dei redditi di cui si teneva conto per il calcolo della ricchezza mobile degli anni precedenti; la differenza fra tali valori era oggetto di interesse della legge che si applicava con aliquote progressive all’evidente scopo di decurtare i profitti derivanti dalla congiuntura del periodo bellico. Il provvedimento mirava a colpire le possibili speculazioni ma, applicato rigidamente nei confronti del comparto conserviero salernitano fu oggetto di un esposto collettivo al Ministero delle Finanze da parte dell’associazione degli industriali, presentato il 12 gennaio del 1948.
All’istanza la Presidenza del Consiglio dei Ministri rispose con l’invio dell’Ispettore Compartimentale delle Imposte Dirette di Napoli per prendere contatti con i rappresentanti della categoria, con facoltà di adottare tutti quei provvedimenti che situazione reale delle cose potrà richiedere, promuovendo anche la sospensione del pagamento dello straordinario tributo nei casi meritevoli di particolare considerazione.
Contemporaneamente fu dato mandato all’Intendenza di Finanza di Salerno di concedere rateazioni di 24 bimestralità nel pagamento dell’imposta per 15 delle aziende ricorrenti.
L’esposto presentato dagli industriali salernitani descrive dettagliatamente il clima di quei difficili anni ed è riportato integralmente sul sito dell’Associazione PanacèA all’indirizzo http://www.panaceart.it/joomla/index.php/sussidi/104-spigolature-angresi-del-novecento/389-imposta-straordinaria-sui-profitti-di-guerra-industrie-conserviere-salernitane e, anche se non vi sono citate mai direttamente le industrie angresi, l’argomento fu di sicuro interesse delle locali aziende.
Giancarlo Forino
Associazione PanacèA
--Ufficiale dell'Esercito di origine angrese, Giancarlo Forino risiede a Roma. Il Presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare (2013). Per la ricerca storica la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio Cultura per la Sezione STORIA LOCALE (2000) e la Giunta Comunale presieduta dal dottor Giuseppe La Mura lo ha insignito della Cittadinanza Onoraria di Angri (2006). E' uno dei fondatori dell'Associazione ONLUS PanacèA. Oltre a varie iniziative editoriali realizzate a Roma, collabora da decenni con la testata ANGRI80; ha pubblicato vari libri e saggi per conto del Centro Iniziative Culturali di Angri e dell'Associazione PanacèA. Dopo la prima e la seconda edizione del volume Angri, la Storia – i Monumenti – le Eccellenze – gli Angresi (dicembre 2020 e novembre 2021), curata insieme al dott. Luigi d’Antuono, ha dato alle stampe il libro San Giovanni e Angri, affrontando alcune tematiche già presenti sulla sua precedente opera Angri e il suo Patrono San Giovanni Battista (1997) successivamente approfondite in questi ultimi 25 anni.