UNA TREGIORNI CON AL CENTRO GLI EROI DEI CARTOON ANNI ´80 E ´90
E le stanze del Palazzo-Castello si….animano!
Wondercon 2024, svoltasi nei giorni 6,7,8 dicembre 2024 nelle location di piazza Doria, palazzo-castello Doria e villa comunale, ha visto, nella sua prima edizione, il susseguirsi di iniziative e presentazioni.
Dalla “self-area” allestita nei locali della Casa del Cittadino in cui era possibile incontrare autori professionisti ed esordienti, ai vari stand all’esterno su piazza Doria con case editrici, associazioni e sponsor, ed un’area dedicata al food per i tanti visitatori che hanno affollato l’evento. Infine, nella villa comunale, concerti delle più famose sigle televisive degli anni ´80 e ´90.
Tra gli incontri promossi in questa tre giorni, due, in particolare, hanno catalizzato l’interesse di un pubblico attento e partecipe: “Goldrake U” e il “Quarantennale di Lady Oscar”.
“Actarus era un principe, venuto sulla Terra da un pianeta lontano. Un extraterreste esule dalla sua patria distrutta dalle stesse armate che si apprestano ad invadere il nostro pianeta. Avrebbe potuto prendere il suo UFO Robot, con cui era atterrato anni prima cercando scampo e iniziando a vivere da fattore accudendo i cavalli di Rigel, ripartire a velocità fotonica e raggiungere una stella pacifica, ma, ha deciso ugualmente di restare, sentendosi un terrestre”.
Così ha esordito il suo intervento al Wondercon 2024 Thomas Scalera (il Vecchio Nerd su YouTube), giornalista e cultore di Anime e Manga, nel suo contributo in occasione della messa in onda a gennaio sui canali RAI della nuova serie a distanza di quasi 50 anni dalla prima, tratta dal manga Ufo Robot Grendizer di Go Nagai.
“Da terrestre, non ha esitato a rischiare più volte per riportare la pace, solo dopo, è ripartito, con la ritrovata sorella Maria verso il suo mondo che, nel frattempo, stava rinascendo anche grazie al ritorno di altri scampati all’invasione del tiranno di Vega. Goldrake, l’UFO robot che era stato inizialmente progettato per offendere, (qui si spiega il suo aspetto “minaccioso” tanto criticato da quel lontano 4 aprile 1978), e da lui trafugato ed usato per difendere, lo riporta a casa…”.
Messaggi universali, neppure tanto celati, ma volutamente ignorati, per pregiudizio e paura verso il “nuovo”, come da sempre accade, ma che, a distanza di quasi 50 anni, è impossibile ignorare, tanto più che, ormai, ne è piena la saggistica on e offline, oltre che, tesi di laurea della “Goldrake generation”.
Dello stesso character design di UFO robot, il giapponese Shingo Araki in coppia con la sua assistente Michi Himeno, è un altro anime o “cartone animato” di cui si è parlato durante il Wondercon. Il quarantennale, in Italia, di un’opera evergreen che riesce, come poche, ad essere transgenerazionale, per il suo valore artistico oltre che narrativo: “Versailles no Bara”, da noi, Lady Oscar. A condurre magistralmente l’incontro, Maurizio Nataloni, napoletano, architetto, esperto di comunicazione e marketing digitale, non nuovo a queste iniziative in quanto parte attiva del COMICON, la più famosa fiera del fumetto e dell’entertainment che si tiene a Napoli.
Versailles no bara, letteralmente, “La rosa (o le rose) di Versailles” è un anime che ha fatto appassionare intere generazioni di tutto il mondo alla storia, neppure tanto romanzata, della Rivoluzione Francese.
Presenta un arco narrativo di circa un ventennio o poco più che, partendo dall’arrivo in Francia della Regina Maria Antonietta d’Austria, appena adolescente, termina dopo la presa della Bastiglia, e la tragica morte della protagonista, in un episodio che suggella tutta la serie ormai orfana di quasi tutte le “rose”.
Come Nataloni ci introduce, il titolo della serie deriva da un quadro che rappresenta la regina ritratta con una rosa. La rosa, o anche le rose, perché la serie presenta le vicende di più personaggi femminili che si intrecciano nei loro drammi di vita enfatizzati dalle colonne sonore. Come afferma la stessa autrice del manga, (fumetto giapponese) da cui 9anni dopo fu tratta la serie animata, Riyoko Ikeda, esiste un chiaro legame con le personalità e le vicende di ognuna ed il colore delle rose.
Insomma, un dramma storico che racconta la vita di Oscar, un personaggio di fantasia, che il padre, nata donna cresce come uomo, con sullo sfondo la Francia pre-rivoluzionaria in tutte le sue sfaccettature. Oltre alla pregevole colonna sonora, la serie, come precisa Maurizio, si avvale di un cambio di regia (da Tadao Nagahama a Osamu Dezaki) che, ad un certo punto, ne fa elevare notevolmente la qualità regalandoci una fotografia con colori più intensi anche se a volte un po’ cupi, dei tagli di luce studiati e funzionali alla narrazione, ugualmente per le inquadrature ed il montaggio con scelte che tutt’oggi fanno scuola.
Nataloni, in coppia con Domenico Alfieri, architetto ed autore di fan art di grande impatto visivo,sono gli organizzatori di Anime in Fiera e i direttori artistici della manifestazione.
Di Maurizio, è stato possibile ammirare una mostra di dipinti che ci invitava ad una visione nuova ma anche ragionata su alcuni “eroi” dei cartoni animati e personaggi storici di grande spessore come Mandela in un inedito parallelismo di vite.
Si sono potute visionare anche le tavole di Starborn magazine una doujinshi (fanzine) degli allievi del corso di tecniche narrative manga di Douglas edizioni tenuto dal bravo Gabriele Cioffi, vincitore di una menzione al concorso internazionale “Silent Manga audition”.
Questi sono solo due dei tanti incontri previsti in questa edizione voluta da un giovane imprenditore con il patrocinio del Comune di Angri e la sensibiltà di vari sponsor. Una ventata di novità che si spera possa crescere e diventare un appuntamento fisso per tutti gli amanti dei Fumetti, Manga e Anime, Giochi, Cosplayers, non ultimi libri ed editoria in genere.
Un grazie ed un augurio per una prossima edizione!
Luigi Giordano