Prima che sull’Amministrazione Mauri si abbattesse la pesante “mazzata” elettorale era già arrivata, come una sorta di funesta anticipazione, una solenne bocciatura da parte della Sezione Regionale di controllo della Corte dei conti in merito al conto consuntivo 2012.
La deliberazione n. 39, approvata il 18 febbraio scorso, dopo aver richiamato il Comune di Angri all’osservanza delle prescrizioni di legge e dei principi contabili ed aver accertata la sussistenza di irregolarità contabili e finanziarie tali da pregiudicare gli equilibri economico-finanziari dell’Ente, invitava l’Amministrazione comunale ad adottare, entro sessanta giorni, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità riscontrate e a ripristinare l’equilibrio di bilancio.
Ma quali erano le gravi irregolarità contabili e finanziarie che, secondo i magistrati della Corte, determinavano disequilibri nel bilancio del Comune di Angri e che, se non corrette al più presto, potevano “pregiudicare”, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari del nostro Ente locale? Eccone alcune: inattendibilità del risultato di amministrazione (a causa di un consistente ammontare di residui passivi e di residui attivi di dubbia esigibilità), mancata ricostituzione delle entrate a destinazione utilizzate per cassa, mancato aggiornamento dell’inventario, “sforamento” di quattro parametri di deficitarietà, inadeguatezza del sistema dei controlli interni, mancato rispetto delle norme vigenti nel 2012 relativamente all’assunzione del personale a tempo determinato.
Tanto premesso, senza giri di parole, la sentenza lanciava, poi, un pesante ed ulteriore ammonimento all’Amministrazione Mauri (funzionari compresi) richiamandola “al rispetto del principio di legalità e dei principi di efficienza, di efficacia e di economicità della gestione” ed invitandola ad assumere entro 60 giorni in Consiglio comunale le iniziative necessarie a “rimuovere le irregolarità e ripristinare l’equilibrio di bilancio”.
Va opportunamente segnalato che un intero capitolo della deliberazione era dedicato alla SOGET, alle modalità di affidamento a tale società dell’accertamento e della riscossione dei tributi e al basso tasso di riscossione dell’evasione tributaria (accertamenti pari € 3.775.035,68 e riscossioni pari a 59.899,01 nel 2012; accertamenti pari a € 6.980.633,00 e riscossioni pari a zero nel 2011; accertamenti pari a € 469.542,82 e riscossioni pari a zero nel 2010).
Successivamente, una volta rilevato che “l’affidamento dell’attività di riscossione di ICI e TARSU era avvenuto senza il ricorso a una gara d’appalto” e che le condizioni contrattuali “apparivano onerose, avuto riguardo all’elevato importo delle spese per aggio”, i giudici affermavano, senza mezzi termini, che la scelta operata dalla Giunta Mauri non era stata conforme alle leggi vigenti, in quanto basata su una norma transitoria del 2001, non applicabile dieci anni dopo, nonché sul mancato rispetto del “Codice dei contratti” (“qualsiasi affidamento a terzi delle attività di riscossione coattiva e/o volontaria dei tributi locali deve avvenire con procedura ad evidenza pubblica”).
L’Amministrazione, dando ancora una volta dimostrazione di “grande efficienza”, inviava le sue controdeduzioni alla Corte dei conti solo il 26 maggio scorso, promettendo, altresì, di approvare in pari data in Consiglio comunale alcune misure correttive. Gli Angresi più attenti ricorderanno che tali decisioni non furono poi assunte perché due consiglieri di maggioranza (Giuseppe Galasso e Amalia Scoppa) se ne scapparono per non votare il rendiconto di gestione 2014 e fecero venir meno il numero legale.
A fine giugno a dare un’ulteriore colpo alla credibilità dell’Amministrazione Mauri ci hanno pensato i Revisori dei conti del Comune, i quali si scusavano con i giudici contabili per non aver ottemperato alle loro indicazioni e scaricavano la colpa sulla vecchia Amministrazione, in quanto solo il 26 maggio erano stati informati della deliberazione della Corte dei conti.
La sezione regionale della Corte dei conti si è di nuovo riunita il 1° luglio per esaminare le note di risposta pervenute dal Comune di Angri ed ha poi approvato la deliberazione n. 177 con la quale, pur prendendo atto delle controdeduzioni pervenute, ribadisce che la situazione riscontrata resta molto complessa e che permangono le criticità amministrativo-contabili, segnalate anche per l’esercizio 2013, con gravi pregiudizi per gli equilibri di bilancio del nostro Comune. Pertanto, la nuova Amministrazione è invitata dai giudici contabili non solo ad attenersi scrupolosamente “a quanto da loro già prospettato nella precedente deliberazione n. 39/2015 e nella presente deliberazione”, ma anche a comunicare “tempestivamente gli aggiornamenti circa l’attuazione delle misure correttive programmate, onde consentire a questa Sezione l’effettuazione di successivi accertamenti finalizzati a verificarne l’efficacia”.
In altre parole, si ribadisce ancora una volta che il Comune di Angri è entrato nel mirino della Corte dei conti e che ci resterà a lungo, vista la situazione contabile ed economica del nostro Ente locale. Anche se in modo più elegante, lo stesso discorso viene poi fatto pure al Collegio dei revisori, nel momento in cui gli si ricorda l’impegno assunto ad inviare una dettagliata relazione sui controlli che il Collegio dovrà fare.
Nel merito dei singoli punti contestati, la deliberazione n. 177 del 1° luglio ribadisce sostanzialmente quasi tutti i pesanti rilievi già mossi con la delibera n. 39 ed in alcuni casi, totalmente insoddisfatta delle giustificazioni addotte dal Comune di Angri, rimanda esplicitamente alla Procura della Corte dei conti per i provvedimenti di sua competenza. Tra l’altro, la nuova deliberazione contesta ai nostri amministratori alcuni qualificati punti:
1) RIACCERTAMENTO RESIDUI ATTIVI E PASSIVI.
I giudici contabili, pur prendendo atto “degli aggiornamenti forniti sull’attività svolta in vista dell’approvazione del rendiconto 2014”, ritengono che proprio questa attività posta in essere tardivamente dimostrerebbe la fondatezza dei rilievi mossi in precedenza circa l’attendibilità dei risultati di amministrazione per gli esercizi 2012 e 2013.
2) FLUSSI DI CASSA, GESTIONE DELLA TESORERIA, UTILIZZO DI ENTRATE A DESTINAZIONE VINCOLATA.
Nonostante le deduzioni presentate, resta acclarata la grave situazione di insolvenza al 31/12/12, ma anche oltre, tant’è vero che l’Amministrazione Mauri per pagare le spese correnti ha continuato ad utilizzare somme a destinazione vincolata (pur essendo tale comportamento “difforme da una sana gestione finanziaria”), anche perché anche sulla capacità di riscossione del Comune non si erano assolutamente fatti passi in avanti. Questo punto della nuova deliberazione si chiude con un appello molto accalorato agli amministratori e ai funzionari del nostro Comune: “ Si ritiene, infine, di richiamare l’attenzione dell’ente sulle criticità già rilevate in relazione alla gestione dei residui e al risultato di amministrazione che, se correlate a una grave crisi di liquidità e a un permanente deficit di cassa, per come emergono dagli atti, evidenziano uno squilibrio finanziario, cui l’ente dovrebbe, auspicabilmente, fare fronte, ove ne ricorrano i presupposti, con provvedimenti che coinvolgano sia le entrate sia le spese, attenendosi al dettato normativo dell’art. 193 del TUEL (Salvaguardia degli equilibri di bilancio)”.
3) SPESE PER IL PERSONALE.
Anche in merito a tale argomento, vengono confermati i rilievi precedentemente mossi; in particolare, quello relativo al mancato rispetto del limite previsto dall’art. 9, comma 28, del D.L. 78/2010 (spesa per i precari non superiore al 50% di quella effettuata nel 2009).
4) EQUILIBRI DI BILANCIO POTENZIALMENTE COMPROMESSI DALLE CRITICITA’ DELL’ATTIVITA’ DI ACCERTAMENTO, RISCOSSIONE DEI TRIBUTI, NONCHE’ DI RECUPERO DELL’EVASIONE TRIBUTARIA (SOGET).
Le risposte fornite in merito dall’Amministrazione Mauri non vengono ritenute idonee a superare i rilievi mossi nella prima deliberazione. Anzi, “permangono le contestazioni circa le criticità evidenziate a proposito dell’accertamento e della riscossione delle entrate da evasione tributaria, ivi comprese le irregolarità riscontrate in relazione all’affidamento a un concessionario in assenza di gara d’appalto.
Il contratto stipulato con la SOGET sarebbe peraltro scaduto, a quanto affermato dall’ente e, tuttavia, a quanto evincibile dalla risposta, non sarebbe ancora stata effettuata una diversa organizzazione delle attività di accertamento e riscossione … Non è tuttora chiaro lo stato di attuazione delle misure volte a verificare le attività del concessionario, soprattutto con riferimento all’attività di discarico delle quote oggetto di comunicazione di inesigibilità… Quanto all’analisi degli equilibri di bilancio, l’analisi dei prospetti esibiti dall’ente pone in evidenzia anche per gli esercizi 2013 e 2014 una bassa capacità di incasso delle entrate per evasione tributaria nell’esercizio di riferimento, sia a fronte delle previsioni sia a fronte degli accertamenti. In particolare, permane lo sfasamento temporale, pure evidenziato dall’ente, tra la fase di accertamento e quella di riscossione, dovuto anche ad un elevato tasso di contenzioso che caratterizzerebbe la lotta all’evasione”.
Come ciliegina finale la deliberazione della Corte dei conti sottolinea addirittura il fatto che l’Amministrazione Mauri, nonostante la bassa capacità d’incasso dimostrata, abbia deciso di finanziare, nel 2014, oltre mezzo milione di debiti fuori bilancio con le presunte entrate da evasione, facendo sorgere sostanziosi dubbi sull’idoneità della copertura finanziaria.
Qui finisce il, comunque, breve riassunto delle 44 ponderose pagine da cui è composta la seconda deliberazione della Sezione regionale della Corte dei conti, avente ad oggetto la gestione finanziaria del Comune di Angri.
Purtroppo, come abbiamo visto, non finisce qui ed in qualche modo dobbiamo anche ringraziare i giudici contabili per aver deciso di “attenzionare” la situazione angrese e mostrarcene tutte le incongruenze e le forzature normative/contabili messe in campo in questi anni per continuare la politica dello spendi e spandi.
L’ex Sindaco Mauri nelle interviste post elettorali continua a non fare alcuna autocritica e a ritenere che a sconfiggerlo sia stata una ben architettata congiura ad opera dei suoi nemici oppure il Partito dell’Odio che ha sconfitto il Partito dell’Amore, da lui rappresentato e guidato (perché, poi, proprio da lui?).
In questo contesto, quei denigratori dei giudici contabili da chi sono stati assoldati o di quale Partito facevano e fanno parte? Non lo sapremo mai, mentre prenderemo presto coscienza del lungo e … costoso percorso che ci aspetta per avere di nuovo un bilancio comunale che non sia, o non rischi di essere, in predissesto.
Luigi D’Antuono