Storia autobiografia raccontata sul filo della memoria, in modo autentico e diretto, dove troviamo molti elementi per una discussione soprattutto su come cambiano le generazioni e le comunità educanti: un tempo erano il cortile e la famiglia allargata costituita da genitori, nonni e zii, ad occuparsi dell’educazione dei più piccoli, che avevano quindi più figure di riferimento; c’era inoltre anche una maggiore precocità nel crescere e diventare adulti: l’autore, Valentino Barone, a 16 anni è già un ragazzo autonomo che emigra da Nocera Inferiore a Milano e fa le sue prime esperienze di indipendenza e lavoro fuori casa; a 18 anni diventa capofamiglia per forza di cose. Nelle generazioni successive il percorso che porta a diventare adulti sarà molto più lungo e ovattato, spesso incompiuto, oggi si resta dipendenti dai genitori, soprattutto economicamente. Valentino non conseguirà titoli di studi formali nella scuola pubblica che lo respinge, in un contesto sociale in cui a scuola si toccava con mano la differenza tra i figli dei ricchi e i figli dei poveri. Ma Valentino andrà, per così dire, all’università della strada, diventerà consapevole del valore della cultura e della bellezza attraverso le sue innumerevoli esperienze di impegno politico e sindacale, prima, e successivamente come attivista e leader di Legambiente.
Il libro rappresenta una rievocazione della sua infanzia nei cortili tipici dell’agro nocerino, e intende lasciare tracce di quelle tradizioni oramai estinte: la culata, la scassaria… Ma è soprattutto il racconto vero della storia autobiografica di oltre cinquanta anni di vita, narrata con semplicità coinvolgente, con l’intento di ricordare i valori della sua nonna ‘Ngiulina, che ha sempre rappresentato un punto di riferimento valoriale, per il suo modo di essere altruista e generosa, tenace, fac totum e animatrice del Casale del Pozzo, conosciuta come venditrice di lupini (‘a lupinara) e stimata per la sua abilità di aggiustare le ossa e mettere pace ovunque, e nel contempo di farsi rispettare da tutti, anche dai più forti e potenti.
Nicla Iacovino